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Sulla serietà dei concorsi

27/01/2023

Sulla serietà dei concorsi

Avere l’opportunità, almeno qualche volta nella vita, di seguire concorsi seri di taglio internazionale, mette in grado di capire la natura, meglio, l’autorevolezza, più ancora, la serietà di tutti gli altri.
E bisogna imparare a farlo in questa fase in particolare in cui si tende con troppa facilità a farsi prendere la mano nell’affibbiare titoli su titoli, possibilmente altisonanti, attraverso concorsi appunto.

Troppi campioni mondiali all’interno di una stessa specialità, quando il mondo è uno solo, devono farci interrogare. I concorsi sono stati notoriamente concepiti con la funzione ben precisa far emergere talenti, attraverso una sana competizione, ed è noto che di questi non ne nascono tutti i giorni. Ci salveranno la serietà, le organizzazioni capaci e le giurie profondamente preparate.

I premiati al Sigep del Juniors Pastry ChefI premiati al Sigep del Juniors Pastry Chef

Il Campionato mondiale di pasticceria juniores a Sigep
A questo proposito citiamo volentieri il recente Campionato mondiale di pasticceria juniores, che si è tenuto in occasione del Sigep di Rimini nei giorni scorsi.
Nato da un’idea di Roberto Rinaldini e organizzato, da Italian Exhibition Group SpA in collaborazione con Conpait, rappresenta certamente un’iniziativa che genera interessanti riflessioni.
Si tratta di una manifestazione a squadre unica al mondo che si rivolge ai giovani sotto i 25 anni di età e rappresenta una sorta di gradino preparatorio per i grandi eventi internazionali rivolti ai Seniores.

Ad ogni edizione c’è un tema da sviluppare, quest’anno era “Amazzonia, viaggio nella natura" da declinare in ben sette opere, vale a dire: presentazione artistica in cioccolato, piccola scultura vassoio di pastigliaggio, pasticceria mignon da forno, presentazione artistica in zucchero, torta al cioccolato, coppa gelato al bicchiere e dessert al piatto al caffè espresso. A scandire ciascuna prova regole ben precise e la richiesta di trovare nuove forme, linee innovatrici ed effetti decorativi iper moderni per dare ampio respiro all’immaginazione senza preconcetti ed in armonia anche con i prodotti richiesti. 
Già un simile quadro evidenzia il grado di complessità della competizione giudicata da una giuria tecnica composta dai team manager delle diverse squadre e presieduta da Davide Malizia, team manager del team vincitore dell’ultima edizione del Campionato (edizione 2019). Presidente d’onore il maestro Iginio Massari.

Sulla serietà dei concorsi

La visione del maestro Iginio Massari
Grande scorrevolezza e tempi sempre rispettati, cronometrata persino l’attesa tra una prova e l’altra, piacevolmente arricchita da una brillante Irene Colombo che non ha esitato a porre una domanda apparentemente semplice al maestro “Come si deve fare una degustazione?”.

“Prima si assaggia tutto insieme  - ha risposto con grande potenza espressiva Iginio Massari - non un singolo componente alla volta, che non consente di avere idea dell’intelligenza che il concorrente applica al dolce nella sua globalità. Bisogna entrare nell’interpretazione di chi lo ha costruito. Se poi uno vuole fare la sua analisi partendo dal singolo elemento libero di farlo ma è come se per una pasta al sugo partissi dagli spaghetti crudi, poi assaggiassi il sale poi il pomodoro...mancherebbe il quadro d’insieme".

Entrare nell’intelligenza, nell’interpretazione di chi quel piatto lo ha costruito un’espressione bastevole a far sentire inadeguati parecchi giudici allo sbaraglio. Questo per dire che, come per tante cose della vita, anche per i concorsi esistono i livelli, altro che assegnare con facilità primati mondiali!
Facciamoli i concorsi, rappresentano un bel palcoscenico per promuovere il nostro patrimonio gastronomico e un’ottima occasione per stare al passo sul nuovo che gira
ma abbandoniamo le ambizioni di assegnare titoli assurdi se non quando ci sono specificità e unicità comprovate che lo giustificano. Troppi campioni del mondo negli stessi comparti non fanno la credibilità del nostro sistema Paese. È un contarsela o cantarsela da soli che non porta da nessuna parte.

a cura di

Simona Vitali

Parma, la sua terra di origine, e il nonno - sì, il nonno! - Massimino, specialissimo oste, le hanno insegnato che sono i prodotti, senza troppe elaborazioni, a fare buoni i piatti.
Non è mai sazia di scoprire luoghi e storie meritevoli di essere raccontati.
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