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Surgital, più competitivi a emissioni zero

23/09/2014

Surgital, più competitivi a emissioni zero
Un impianto di autoproduzione energetica ad altissima efficienza ed emissioni near-zero. Il sistema di cui Surgital, leader nel mercato dei piatti pronti, sughi e pasta fresca surgelata, ha dotato la propria sede di Lavezzola (Ra) è quel che si dice un modello di sostenibilità.
Alle spinte innovative l’azienda, creata nel 1980 da Romana Tamburini col marito Edoardo Bacchini, non è certo nuova: dall’utilizzo della surgelazione all’automazione dei processi produttivi, dal focus sul prodotto e la sua comunicazione, a quello sull’efficienza energetica, come dimostrano l’installazione, nel 2010, di una centrale di trigenerazione combinata a un impianto fotovoltaico e, nel 2013, il nuovo magazzino di stoccaggio, completamente automatizzato e con una capienza di 14mila posti pallet. Fino ad arrivare, per l’appunto, a questo sistema, che produrrà congiuntamente energia elettrica, vapore e freddo.
“La scelta di autoprodurre energia – spiega Edoardo Bacchini, amministratore delegato di Surgital – nasce non solo dalla volontà di investire nel territorio e ridurre l’impatto ambientale dell’attività produttiva, con una conseguente diminuzione dei costi sociali dell’inquinamento, ma soprattutto dal bisogno di aumentare la nostra competitività: un aspetto fondamentale per un’azienda che sta crescendo all’estero, colonizzando nuovi mercati che presentano costi energetici inferiori a quelli italiani”.
Con questo obiettivo ben chiaro, dunque, per fornire energia al nuovo magazzino di stoccaggio l’azienda si è dotata di un impianto con turbina a gas oil-free Capstone (senza olio e liquidi lubrificanti) e processo di postcombstione, una tecnologia all’avanguardia, che unisce la cogenerazione a un sistema di recupero termico che assicura il massimo livello di efficienza attualmente possibile, e quindi di risparmio, in quei processi dell’industria alimentare che richiedono energia termica sotto forma di vapore saturo.
Il sistema, frutto dell’ingegneria di IBT Group, azienda specializzata in soluzioni per il risparmio energetico e partner esclusivo per l’Italia di Capstone, leader nelle turbine a gas con tecnologia oil-free, ècomposto da una turbina Capstone a gas naturale che ottimizza la produzione di vapore mediante un generatore a recupero e bruciatore in vena d’aria che sfrutta l’energia dei gas di scarico della turbina. Il vapore alimenta un frigorifero ad assorbimento ad ammoniaca che produce il liquido refrigerato a - 30°C necessario per la nuova cella frigorifera da 14mila posti pellet. Il tutto con zero emissioni.
Il consumo di energia primaria diminuirà, così, di oltre il 30%, a tutto vantaggio della produttività dell’azienda, contribuendo a risparmiare in un anno circa 320 TEP (tonnellate equivalenti di petrolio), pari a 642 tonnellate di CO2 non immesse in atmosfera.
L’innovativa case history sarà presentata in anteprima da IBT Group a Cibus Tech, in agenda a Parma dal 28 al 31 ottobre.

Mariangela Molinari

 

 
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