La cucina di Terra Arsa
Il menù di Terra Arsa è sopra ogni cosa vegetale. Un elemento che non manca in nessun piatto, ma si accompagna volentieri con il pesce della Costa Adriatica.
L’ingrediente segreto dello chef è l’olio extravergine di oliva, che fa da fil rouge a tutte le preparazioni, simbolo forte della Daunia e della Puglia. Una cucina che si ispira alla tradizione, ma può definirsi soprattutto territoriale ed espressa.
Il menù, ormai esclusivamente in digitale, può cambiare anche durante l’arco della stessa giornata. “È sempre una questione di disponibilità e di freschezza, io non sono legato a dei piatti specifici che ci tengo a mantenere in carta più a lungo possibile. I miei piatti sono il frutto di ciò che la terra ci dà”.
Nella città delle orecchiette con le spogne, questo formato di pasta non manca mai e cammina a braccetto con i troccoli. Diritto di nomina per la ciambotta dell’orto e uovo a 63°, il baccalà in umido e quello con la cicoria e l’involtino di melanzana fritta con ripieno di baccalà mantecato su gazpacho pugliese.
Tra i primi i troccoletti con vongole e lupini su ragù di friggitelli e con baccalà, favette di Carpino, nduja e limone ma anche le orecchiette di grano arso con salsiccia di maialino nero, zucca e mandorle tostate.
Tra i dolci stagionali la crema chantilly con la granita di fichi d’India, frutta fresca che muta col cambiare delle stagioni.