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Terra dei fuochi: il Consorzio della Mozzarella di Bufala punta su trasparenza e collaborazione.

18/11/2013

Terra dei fuochi: il Consorzio della Mozzarella di Bufala punta su trasparenza e collaborazione.
Dialogo con i media orientato alla chiarezza e completezza di informazione + l’invito alle associazioni dei consumatori a far analizzare parti di prodotto random. Così il Consorzio della Mozzarella di Bufala Campana Dop vuole dimostrare che nella Terra dei Fuochi c’è ancora chi segue, e bene, le regole.

“Non bisogna fare di tutte le erbe un fascio… aiutiamo i produttori onesti di quelle terre, segnalando i loro nomi (noi li divulgheremo), cercando e promuovendo i loro prodotti, il loro lavoro, la loro resistenza”. Così abbiamo scritto commentando i numeri che Legambiente ha diffuso nel proprio dossier su ecomafia, traffico di rifiuti e inquinamento che hanno fatto della Campania Felix la Terra dei Fuochi, e l’indagine commissionata da US Navy pubblicata pochi giorni fa su L’Espresso.

Così abbiamo scritto e così intendiamo fare.

A partire dal dare voce alla presa di posizione netta del Consorzio di Mozzarella di Bufala Campana DOP, prodotto icona di un territorio e di uno stile italiano pulito, quello che si fonda sul rispetto del lavoro e sul controllo – ambientale ed etico – di ogni tassello della filiera.

Domenico Raimondo, presidente del Consorzio, non ha nessuna intenzione di negare la seria gravita della situazione insostenibile emersa dal dossier Legambiente, ma altrettanto non ci sta a vedere screditato l’impegno degli onesti, a partire dai produttori, a causa di un giornalismo approssimativo e sensazionalistico: “Basta con articoli e servizi che diffamano il nostro prodotto e con versioni dei fatti parziali e inesatte. Da adesso in poi risponderemo nelle sedi e con gli strumenti che riterremo di volta in volta più opportuni”. Raimondo si riferisce all’inchiesta pubblicata da L’Espresso “Bevi Napoli e poi muori” in cui si cita lo studio – peraltro datato diversi anni orsono - realizzato dal comando dell’US Navy di stanza a Napoli, preoccupato per i rischi cui sarebbero sottoposti i militari operativi nella regione, studio che si conclude con il suggerimento di bere solo acqua minerale, il divieto di abitare nei piani bassi delle abitazioni onde evitare l’effetto dei vapori tossici e di acquistare prodotti considerati “a rischio”, tra i quali la mozzarella di bufala.

Il direttore del Consorzio, Antonio Lucisano, precisa: “Io sono un fautore del diritto di cronaca e ho spesso apprezzato le inchieste dell’Espresso. Proprio per questo mi sconcerta e amareggia constatare come gli autori del pezzo non abbiano ritenuto opportuno fare una telefonata al Consorzio per avere un riscontro da parte nostra sulla veridicità di alcune parti del dossier. Se lo avessero fatto, avrebbero scoperto che proprio l'altro giorno abbiamo consegnato diversi chili di mozzarella di bufala campana, ovviamente Dop, presso la base Nato di Gricignano d‘Aversa. Ripeto, una semplice telefonata avrebbe evitato un danno di immagine a noi e al buon giornalismo”.

Ma il Consorzio non si ferma qui: nei prossimi giorni inviterà le associazioni dei consumatori a prelevare parti di mozzarella alla cieca e farle analizzare, a spese del Consorzio stesso, per dimostrare che non sono inquinate. “Saranno le associazioni stesse a consegnare i campioni  a un laboratorio di analisi tedesco – continua Lucisano - riconosciuto a livello internazionale che provvederà a effettuare i più sofisticati test, proprio allo scopo di dimostrare l’assoluta salubrità delle nostre mozzarelle. La nostra è una sorta di sfida che si basa sulla certezza del lavoro capillare di controllo che svolgiamo tutti i giorni a tutela della qualità dei nostri prodotti e, di conseguenza, della salute dei cittadini”. Le associazioni che hanno aderito ad oggi sono Federconsumatori, Unione Nazionale dei Consumatori, CODICI e ADUSBEF. I risultati dell’operazione verranno resi noti al termine delle analisi svolte dal laboratorio TUV SUD GMBH di Siegen, in Germania.

Questa la direzione che non solo in Consorzio ma tutti dovremmo oltre che seguire fare nostra: dare conto a lettori, consumatori, concittadini, italiani, di cosa succede davvero, collaborando per portare la realtà dei fatti alla luce con trasparenza e completezza d’informazione, soprattutto quando tale realtà è complessa, multisfaccettata e seria per chiunque.

Alessandra Locatelli

 

 
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