Sostenibilità ambientale e alimentare. Temi da sempre al centro dell’attività di Slow Food e del suo fondatore Carlo Petrini e venuti prepotentemente alla ribalta, prima nel corso di Expo 2015 e ora in occasione della conferenza mondiale sul clima di Parigi. Temi che hanno fornito il tessuto connettivo delle passate edizioni di Terra Madre e Salone del Gusto di Torino che tornano come ogni anno e si annunciano con importanti novità.
L’evento compie 20 anni nel 2016, un traguardo da festeggiare. Per dare maggiore risalto a questo importante anniversario il Salone del Gusto anticipa l’appuntamento di un mese – si svolgerà dal 22 al 26 settembre 2016 – e cambia sede e si trasferisce nel centro di Torino tra i luoghi più belli e importanti della città: il Parco del Valentino con il Borgo Medievale, vero cuore dell’appuntamento e cornice storica di eventi internazionali, Palazzo Reale, il Teatro Carignano, il Circolo dei Lettori e la Reggia di Venaria Reale.
Per sottolineare la centralità delle comunità del cibo e il ruolo da protagonisti che sempre più è assegnato a tutti coloro che nel mondo coltivano e producono il nostro cibo, sottolineando valori come responsabilità sociale e sostenibilità, Salone del Gusto cambia nome e mette in primo piano proprio Terra Madre.
Carlo Petrini, soddisfatto per il successo che le iniziative di Slow Food hanno riscosso a Expo, ha ribadito la tenacia e l’importanza della battaglia che il movimento porta avanti da decenni: “Terra Madre Salone del Gusto, con la sua rinnovata impostazione, rappresenta l’essenza di questo nostro rinnovato impegno e della volontà di proseguire sulla strada intrapresa da Slow Food nel 1986. Il miglior modo, dunque, per festeggiare non solo i 20 anni del Salone del Gusto ma anche i 30 dalla nascita di Slow Food in Italia”.
Il Piemonte con i suoi tesori resta quindi il luogo ideale dal quale comunicare i valori e i progetti di Slow Food e la scelta di ospitare l’evento nel cuore storico e artistico della città, per sottolineare il legame tra i visitatori e il patrimonio culturale, è un modo per conciliare la presenza dell’uomo sul pianeta con la necessità di rispettarne le risorse naturali e i suoi limiti, per affrontare con entusiasmo la sfida del futuro.
Marina Caccialanza