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Trabocco Pesce Palombo

28/07/2025

Trabocco Pesce Palombo

Antiche macchine da pesca segnano il litorale della Costa dei trabocchi, in Abruzzo. Un incantevole tratto, in cui oggi insiste anche una pista ciclabile, che va da Ortona a Vasto e racconta di una tradizione unica nel suo genere. Realizzati per poter pescare anche in condizioni meteo difficili, i trabocchi sono tradizionalmente realizzati in pino d’Aleppo, per sua natura resistente alle intemperie. 

Decantati meravigliosamente da Gabriele D’Annunzio, caratterizzano questa zona sin dalla seconda metà del XVII secolo: se alcuni ancora vengono utilizzati per pescare, molti altri sono diventati dei ristoranti. Pesce Palombo è uno dei più antichi trabocchi ancora in piedi ed anche uno dei primi a dedicarsi alla ristorazione. Oggi, gestito dalla terza generazione, sta contribuendo alla crescita di un turismo attento alla tradizione e alla valorizzazione della storia del territorio. Aperto nei fine settimana da aprile ad ottobre, tutti i giorni nei mesi estivi di luglio ed agosto, è ormai un simbolo della zona.

Trabocco Pesce Palombo

La lunga storia del trabocco Pesce Palombo

Pesce Palombo si trova a Fossacesia, in provincia di Chieti, ed è stato costruito nel 1923 dalla famiglia Verì. Rimasto in piedi per una cinquantina d’anni, nel 1979 una mareggiata lo fece crollare. Seguirono anni di lungaggini burocratiche, ma il progetto di ripristinarlo non è mai stato abbandonato. Ci riuscirono sul finire degli anni Novanta, grazie al riconoscimento dei trabocchi come patrimonio culturale da parte della Regione Abruzzo. Tornò in funzione, finalmente, nel 2001.

“Ci fermavamo a mangiare quando andavamo al mare, qualche volta invitavamo degli amici. È nata così l’idea di fare ristorazione, seppure all’inizio molto timidamente. Un momento di svolta è stato l’inserimento del nostro trabocco in una manifestazione di Slow Food Lanciano Vasto dal nome Cala Lenta, realizzata da Raffaele Cavallo”, spiega Giuliana Della Marchesina, cuoca e moglie di Bruno Verì.

La famiglia VerìLa famiglia Verì
Trabocco Pesce Palombo

La cucina del trabocco della famiglia Verì

“All’inizio abbiamo proposto una cucina molto tradizionale, sono una cuoca autodidatta e ci sono entrata in punta di piedi. Pian piano abbiamo anche compreso che alcuni piatti avevano bisogno di essere rimaneggiati. Il brodetto, ad esempio, spesso non è apprezzato perché viene realizzato con pesci spinosi, preferiamo non inserirlo in carta ma realizzarlo soltanto su prenotazione. Non è semplice gestire la cucina su un trabocco, abbiamo poco spazio e portiamo man mano il fresco. Ci piace unire i prodotti della nostra terra con quello che ci offre il mare, a loro aggiungiamo un poco di creatività, il luogo fa il resto”.

Un menù fisso agevola il lavoro di Giuliana e delle due figlie che la supportano in cucina: “cerchiamo di cambiarlo frequentemente, d’altronde nasce sempre dalla disponibilità dei prodotti locali”.

Trabocco Pesce Palombo

Tra i piatti maggiormente proposti vi è il classico cartoccio con alici e pesce azzurro fritto, lo sgombro con cipolla rossa e pomodori e l’insalata di mare con pesto di rucola. Ai gamberi rossi viene aggiunta la mela verde per dare un tocco di freschezza, il tortino di patate e baccalà riporta alla tradizione d’entroterra. La rana pescatrice viene servita su Datterino giallo, mentre la seppia ripiena trova pienezza nel ripieno di pane. Tra i primi piatti svettano i ragù di mare, ma anche i paccheri con crema di zucchine, gamberi e zafferano, tra i secondi pesce al forno e grigliato, ma anche una millefoglie di ombrina e melanzane. Sul finire alcuni dolcetti secchi riportano alle ricette tipiche locali, mentre la proposta dei vini resta rigorosamente aderente alle produzioni del territorio: dal Pecorino al Cerasuolo, passando per il Trebbiano.

“L’Abruzzo è mare ma anche terra, per questo spesso uniamo prodotti che rappresentano la doppia anima della nostra regione”, conclude Giuliana.

Trabocco Pesce Palombo
Trabocco Pesce Palombo

Ristorante Trabocco Pesce Palombo

SS16 - Fossacesia (CH)

Per prenotazioni: 333.3055300

a cura di

Antonella Petitti

Giornalista, autrice e sommelier. Collabora con diverse testate, tra radio, web e carta stampata. Ama declinare la sua passione per il cibo e i viaggi senza dimenticare la sostenibilità. Sempre più “foodtrotter” è convinta che non v’è cibo senza territorio e viceversa.

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