Un anniversario importante festeggiato lo scorso 10 gennaio al
ristorante V Piano dell’Hotel Visconti di Milano, dove si è svolta l’appassionata celebrazione dei primi trent’anni del Vino della Pace, insieme a molti amici della
Cantina Produttori di Cormons presenti per levare i calici a quell’ambizioso traguardo.
Uno scoppiettante
Bruno Pizzul, goriziano doc, ha condotto la serata con verve, ironia, e continui rimandi enoico calcistici, a cui sono seguiti gli interventi di
Adriano Drius - presidente della cantina; del sindaco della cittadina friulana; di
Tony Capuozzo che ha parlato del vino come amico del dialogo, della confidenza, della compagnia, da insegnare ai giovani; di
Gian Arturo Rota, direttore di
Casa Veronelli per tanti anni seguace del grande Gino, con un prezioso contributo del grande maestro, sul Vino della Pace, di cui era estimatore.
Ha fatto seguito una degustazione di alcune strepitose annate del celebre Crù andando
indietro sino al 1989, in una sinfonia di profumi e aromi descritti con grande capacità ed eloquenza da
Luca Gardini sommelier campione del mondo e palato eccezionale, a cui nel corso della serata è stato attribuito il prestigioso
Acino d’Oro. Il fuoriclasse insieme a una collaudata equipe di colleghi di rango ha condotto l’interessante degustazione intervallata dalle deliziose portate del menù creato appositamente dallo
chef Matteo Torretta.
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Un’idea geniale quella che ebbero Luigi Soini e i soci della Cantina Produttori Cormons trent’anni fa, invitare le nazioni del mondo a inviare a
Cormons un vitigno che rappresentasse il meglio della viticoltura di quel paese, e con tutte quelle uve provenienti dai cinque continenti realizzare
il Vino della Pace, senza dimenticare al termine della vendemmia di inviarne ad ogni capo di Stato tre bottiglie. Un idea che si fece strada nel 1982 e si concretizzò tre anni più tardi, con l’autorevole approvazione di Luigi Veronelli, e che oggi vanta
oltre 850 vitigni provenienti da tutto il mondo che ogni anno danno vita al Vino della Pace, un vino dai forti contenuti simbolici che accomuna in un brindisi ideale tutto il pianeta, amato per la sua piacevolezza, la sua capacità di dare il meglio di sé anche dopo decenni, e un forte legame con il mondo dell’arte visto che fin dalla prima annata le etichette vengono realizzate da grandi artisti, poeti, musicisti, letterati, come Baj, Pomodoro, Luzi, Paoli, che ne impreziosiscono ulteriormente il valore.
Un’avventura nata a
Cormons vicino a Gorizia, in quei territori che
nel ’78 vissero la tragedia del sisma, a cui però seppero fare fronte, rialzandosi, un’avventura che ha portato l’italianità nel mondo, esprimendo la migliore creatività, l’ingegno, e la capacità di fare squadra per raggiungere successi impensabili. Tanti i
capi di stato e le teste coronate che hanno dimostrato stima e ammirazione verso questo progetto unico al mondo, a scorrere l’albo d’oro degli estimatori del
Vino della Pace, tutti i grandi della terra degli ultimi tre decenni hanno elogiato il lavoro di Luigi Soini e della Cantina Produttori Cormons, complimentandosi dopo aver ricevuto in dono questo delizioso nettare, eccezionale prodotto della terra friulana.
Luca Bonacini
Dalla Vigna del Mondo il Vino della Pace - 30° Compleanno
Menu
Pinot Grigio
Cantina Produttori Cormons Grand Cuvée e Amuse Bouche
Vino della pace 2011 degusta Luca Gardini e Risotto con clorofilla di prezzemolo e vongole al lime
Vino della Pace 2000 degusta Roberto Adduono
sommelier al ristorante Rossellinis di Ravello e Tagliolino aglio, olio, peperoncino e zenzero
Vino della Pace 1997 degusta Ermes Cantera
sommelier e maestro di sala al ristorante Albereta di Gualtiero Marchesi a Erbusco e Cappasanta scottata con crema di verza acidula e ristretto di cotechino ed erba ostrica
Vino della Pace 1989 degusta Matteo Zappile
sommelier al ristorante Il Pagliaccio di Roma e Pluma iberica scottata, spuma di mele e porro cotto nel sale