La celebrazione del 29 settembre ha voluto essere simbolica, dunque, e per Pietro Leemann un modo per festeggiare la sua coerenza, insistenza e tenacia, doti che l’hanno aiutato a mantenere alto il valore degli studi e della ricerca che ha intrapreso in questi trent’anni. Perché le mete non si raggiungono facilmente ed è il duro lavoro che ha consentito a chef Leemann di ottenere il riconoscimento ambito e meritato. “Se sono amico delle persone – afferma Leemann – amico degli animali, del pianeta mi sento bene. Se sto bene trasmetto agli altri questo benessere attraverso la mia cucina, perché la cucina è fonte di felicità quando è sana, quello che mangio mi trasforma e in cucina prima si teorizza ma poi si mette in pratica; è dunque uno strumento per trasmettere felicità”.