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Troppo sale in tavola: ecco come (e perché) limitare i consumi

25/03/2016

Troppo sale in tavola: ecco come (e perché) limitare i consumi
Pare proprio che mantenere un regime alimentare corretto ed equilibrato sia diventato piuttosto difficile, e risulti, invece, quanto mai facile cadere in eccessi dannosi per la nostra salute. È il caso anche del sale. Mentre, infatti, l’Organizzazione mondiale della sanità consiglia caldamente di non superare i 5 grammi al giorno, equivalenti a circa 2 grammi di sodio, secondo le stime dell’Istituto superiore di sanità in Italia tali quantitativi sarebbero abbondantemente superati, raggiungendo i 10,6 grammi al giorno per gli uomini e gli 8,2 per le donne, con una lieve diminuzione tra la popolazione più attempata e un certo incremento al Sud.
Per consumo di sale, però, non dobbiamo pensare solo a quello aggiunto a pietanze e preparazioni per insaporirle, che rappresenta solamente il 36% del sodio introdotto. A questo va aggiunto quello naturalmente presente negli alimenti (il 54%), che proviene per la maggior parte da quelli trasformati, nei quali solo in misura limitata (11%) viene utilizzato sale iodato.
Come fare, allora, a ridurre il consumo di sale?
Il Ministero della Salute ha pubblicato alcune linee guida che sollecitano in primo luogo a leggere con attenzione ogni etichetta, scegliendo quei prodotti che presentano un contenuto di sale inferiore a 0,3 grammi per 100 grammi.
Va poi ridotta l’aggiunta di sale, preferendo quello iodato e ricorrendo quanto più possibile a spezie ed erbe aromatiche, ed è consigliabile limitare prodotti quali snack, patatine, cibi in scatola ecc. Infine, un’utile indicazione: per calcolare il contenuto di sodio partendo dal contenuto di sale riportato in etichetta basta dividerlo per 2,5.

 
Troppo sale in tavola: ecco come (e perché) limitare i consumi
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