Per fortuna ci sono ancora ristoratori che non cadono nelle trame di, veri o finti che siano, giornalisti che promettono recensioni positive in cambio di un piatto di minestra. Uno di questi è il proprietario dell’
Osteria del Leone di Bagno Vignoni, nel cuore della Val d’Orcia patrimonio mondiale dell’Umanità, che non ha ceduto alle lusinghe di un giornalista enogastronomo presentatosi come
inviato di Tripadvisor, mentre Tripadvisor ha ovviamente e prontamente smentito.
L’episodio,
raccontato da Il Fatto Alimentare, vede protagonisti un giornalista che, sul suo sito Il gotha del gusto, vanta origini nobiliari presentandosi come Principe Stefano di Montenegro e un oste che, pur non vantando curriculum così imponenti, svolge in maniera dignitosa il suo lavoro. Ed è proprio questa dignità che lo induce a smascherare il truffatore che promette
recensioni su Tripadvisor alla modica cifra di 50 euro, più ovviamente il piatto di minestra; anche se quest’ultimo, proprio per le sue origini nobiliari, non lo chiede esplicitamente. Ma vuoi che un giornalista non sia ospite di un locale? È la regola!
Bene, noi vogliamo dire agli chef, ai baristi, ai proprietari di hotel: smettetela di dare cibo, bevande e ospitalità gratuita. Va interrotta questa perversione per cui molti della nostra categoria si fanno weekend gratuiti in cambio di articoli che, molto spesso, non vanno oltre alla pubblicazione su un blog autoprodotto.
Ci sono giornalisti seri, solitamente sono quelli che non hanno tutto quel tempo per partecipare a press-tour di tre/quattro/cinque giorni. E questi magari non si muovono in incognito, sono conosciuti, stimati, fanno sia critica sia cronaca gastronomica, ma pagano il conto. Perché quel conto è frutto del lavoro di molte persone, di tutte quelle persone che compongono la lunga filiera del cibo: dai contadini ai distributori, dai cuochi ai camerieri e ai lavapiatti. E chi scrive per un piatto di minestra ci fa vergognare tutti!
Luigi Franchi