854 pagine scritte fitte fitte, 678 schede raccontate con la penna della intinta nella passione, “ingrediente principale della guida”, la numero 8. Sono i numeri del libro – più che una classica guida-
“Identità Golose 2015”, scritto da, con, di e per “peccatori di gola”, come ieri ha ricordato
Paolo Marchi alla presentazione ufficiale presso Eataly Smeraldo a Milano. Un evento oltre gli schemi, non una premiazione a porte chiuse ma una festa che ha coinvolto addetti ai lavori, volti noti del cibo-show e semplici clienti intenti a fare la spesa. Dal palco centrale,
Oscar Farinetti ha dato il benvenuto a tutti e Paolo Marchi il via alle danze con premiati e guest star.
“Le parole d’ordine più attuali sembrano essere bellezza e coraggio. Io ci aggiungo determinazione. – scrive Marchi - Si deve sognare, ma anche dannarsi perché i sogni diventino realtà combattendo tutto quello che ha zavorrato e quasi affondato il sistema Italia… In pratica l’uscita della prima edizione di questa Guida è coincisa con la grande crisi economica e se siamo ancora qui a evocarla è proprio per la sua grandezza e profondità. Non puoi fare i conti senza di essa e allora meglio aggredirla con nuove idee che scendere sempre più in basso con offerte che guardano solo al risparmio e non alla qualità di quello che viene servito”.
“Alcuni locali – dalla trattoria più casual alle riconosciute istituzioni gastronomiche – riescono a essere tuttora i luoghi in cui è possibile condividere uno dei più grandi piaceri della vita, a offrire una cucina d’autore, a creare la magia. – evidenzia Bastianich - Per questo credo, oggi più di sempre, che il loro sia un ruolo essenziale nella vita di tutti noi, di cui sono parte integrante. È quindi fondamentale sapersi evolvere, senza perdere la propria identità, adeguandosi e seguendo il ritmo scandito dai tempi”.
E senza dimenticare che tutto ha eguale importanza nella costruzione di un servizio, dall’accoglienza al sorriso di commiato, compreso il dolce, spesso sottovalutato in carte anche d’autore; Cannavacciuolo è diretto “Io dico sempre che il dessert sta al ristorante come la colazione sta all’albergo: vietato sbagliare l’ultimo passaggio. Sennò il cliente se ne va con l’amaro in bocca. E non tornerà più, puoi starne sicuro. Credo che per fare un dolce come dio comanda occorra innanzitutto essere dei golosoni”.
Peccatori di gola, pronti all’assaggio?
Alessandra Locatelli
Per saperne di più:
www.identitagolose.it