Minima o immensa?
Tornando alla definizione del primo articolo Tutti per Venezia…
Venezia è minima perché è fragile. E perché, probabilmente, con tutte le sue fragilità, è destinata a scomparire sovrastata dalle acque che la cullano. Immensa, invece, è per la sua notorietà, raggiunta in ogni angolo del pianeta.
La sua ricchezza va oltre le spalle forti del Ponte di Rialto, oltre il gergo dei gondolieri, oltre i profili dorati dell’hotel Danieli, oltre le mostre d’avanguardia, oltre gli edifici sfarzosi. Venezia è immensa nelle sue calli desolate, nei campi affollati da giovani bevitori, nei silenzi notturni, negli odori pungenti e nelle umidità lagunari.
È immensa, ancora, perché è una città di cui si parla e di cui si scrive; in cui si girano film, si ispirano introspezioni e si stimolano azioni; in cui si programmano viaggi da sogno e si proiettano i desideri di migliaia di innamorati. Venezia è immensa perché la sua storia è straordinaria. Ed è costruita, la sua storia, su pali in legno, viene narrata nei libri e rimbalzata nelle bocche della gente sotto forma di detti e modi popolari.
Venezia è bella, ma sarebbe ancor più bella se domani fosse piena di gente che la vive e la ama.
Leggi gli altri due articoli Tutti per Venezia
Prima Parte con Giovanni Alajmo, responsabile dei locali Alajmo in Piazza San Marco
Seconda Parte con Stefano Vio, chef di Zanze XVI