Dal 6 all’8 aprile l’appuntamento è all’AreaExp La Fabbrica di Cerea, vicino Verona
Non solo Vinitaly. In quel di Verona, oltre alla più importante kermesse dell’universo vitivinicolo del Belpaese, nei prossimi giorni vi è in programma un altro appuntamento di rilievo per addetti ai lavori ed appassionati del buon bere. Dal 6 all’8 aprile, presso l’AreaExp La Fabbrica di Cerea, vicino Verona, si svolgerà la decima edizione della manifestazione “ViniVeri - Vini secondo Natura”, organizzata dall’omonimo consorzio, un’occasione unica per conoscere ed assaggiare la produzione di oltre 120 cantine provenienti da tutta Italia ma anche da altri paesi europei.
Il progetto, ormai consolidato, nasce con l’obiettivo di valorizzare le espressioni di territori diversi tra di loro ed avvicinarsi ad un approccio al vino fatto di persone, di culture, di tradizioni. Il frutto del lavoro di vignaioli e produttori agroalimentari accomunati dal più profondo rispetto della terra, degli equilibri della natura, della diversità delle colture, dei paesaggi e della salute umana. Anche quest’anno sarà presente uno spazio enoteca in cui sarà possibile acquistare i vini di alcuni dei produttori presenti, tutte produzioni che aderiscono ai dettami della “Regola” del consorzio Viniveri: dalle bollicine altoatesine, ai nobili vini delle Langhe e della Toscana, dai profumati vini friulani, ai potenti umbri, marchigiani e abruzzesi fino agli intriganti etnei.
Il “Manifesto” del gruppo è chiaro nei contenuti e negli obiettivi, tra gli altri passaggi si può leggere: “Non siamo biologici, anche se la nostra regola impone condizioni di vigna e di cantina ancora più severe di quelle delle varie “certificazioni”. Non siamo biodinamici, anche se molti di noi sono vicini alla filosofia di Steiner. Non lo siamo perché sappiamo che purtroppo le regole possono essere cavalcate dalle mode, non lo siamo perché sappiamo che nulla è più facile che imporre regole per poi violarle. Le grandi ricchezze così nascono. Vivere sull’ingenuità degli altri è facile, lo hanno fatto anche con noi quando ci dicevano che certe compromissioni con la chimica dell’industria portava a risultati “veloci” e non ad un impoverimenti della terra e delle nostre menti. Non eravamo più capaci di farci sorprendere dalla Natura, non eravamo più capaci di crescere nel “sapere” perché questo ci veniva offerto, semplificato a loro uso, in un pacchetto preconfezionato con indicate le dosi e le modalità d’uso. Noi ci siamo ribellati”.
Antonio Longo