La Banca centrale europea ha deciso di aumentare il costo del denaro di un quarto di punto, portandolo dall'1,25% all'1,50%, oltre al tasso marginale, dal 2% al 2,25% e quello sui depositi dallo 0,50% allo 0,75%.
E' la seconda stretta monetaria varata quest'anno dal Consiglio direttivo dopo quella dell’aprile scorso ed era ampiamente prevista dal mercato.
Il rialzo dei tassi – secondo le dichiarazioni presidente della Banca centrale europea, Jean-Claude Trichet – si è “reso necessario dai rischi in aumento per la stabilità dei prezzi”.
La Banca centrale europea terrà sotto controllo gli sviluppi inflazionistici, ha aggiunto Trichet, spiegando che nonostante la decelerazione della crescita dell'area euro “resta una spinta positiva” sulle economie dell’UE.
Ci si aspetta nell’arco dell’anno un ulteriore rialzo fino all'1,75%, perché l'inflazione sta crescendo e così pure l'economia tedesca. La conseguenza è aumento dei mutui a tasso variabile e una discesa dei prezzi.
Nella foto Jean-Claude Trichet, Presidente della Banca centrale europea.