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Un marchio per promuovere il made in Italy agroalimentare

28/05/2015

Un marchio per promuovere il made in Italy agroalimentare
Un logo, un vero e proprio marchio, con tanto di bandiera tricolore, che identifica, secondo la denominazione ufficiale, “The Extraordinary Italian Taste”, sostenendo così l’autenticità del made in Italy contro imitazioni e contraffazioni sui mercati esteri. Lo hanno presentato lo scorso 27 maggio al Teatro della Biodiversità di Expo Milano 2015 il ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali Maurizio Martina, Carlo Calenda, vice ministro dello Sviluppo Economico, e il presidente dell’Istituto per il Commercio Estero Riccardo Monti.
Il nuovo brand, però, è solo il primo passo (oltre che uno degli aspetti più importanti) dell’articolata strategia di sostegno all’agroalimentare nostrano prevista per i prossimi anni dall’ampio piano ideato in collaborazione dal Ministero dello Sviluppo Economico, dal Ministero delle politiche agricole e dall’Ice.
“Da oggi – ha spiegato il ministro Martina – i prodotti italiani saranno più forti e più riconoscibili sui mercati internazionali. Finalmente abbiamo un segno distintivo unico che aiuterà consumatori e operatori a identificare con immediatezza le attività di promozione dei nostri prodotti. Partiamo da Expo Milano 2015, dunque, per sfruttare questa straordinaria occasione di visibilità e proseguiremo con le azioni previste dal nostro piano di internazionalizzazione sui mercati strategici”.
Nei prossimi tre anni, infatti, per la promozione del settore si prevedono investimenti per oltre 70 milioni di euro, seguendo una linea guida precisa e unitaria: il logo consentirà di fare un’operazione di riconoscibilità e creare un filo conduttore che leghi tutte le attività promozionali del vero prodotto italiano sullo scenario internazionale.
“L’intento – conclude Martina – è affiancare le imprese che, mettendo in campo energie, know how e passione, hanno consentito al Paese di registrare, negli ultimi 10 anni, una crescita del 70% dell’export agroalimentare, che ha chiuso il 2014 a quota 34,4 miliardi di euro, mentre nel primo trimestre del 2015 è già oltre 8,7 miliardi di euro. Ora puntiamo ad arrivare a 36 miliardi a fine anno. Anche sfruttando bene l’Esposizione Universale di Milano possiamo farcela e puntare all’obiettivo di quota 50 miliardi di export nel 2020”.

Mariangela Molinari
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