Dopo le polemiche è il momento dell’orgoglio. L’extravergine made in Italy ha voglia di mostrare e esaltare le sue vere peculiarità, l’eccellenza che lo contraddistingue. E lo fa grazie a un network della qualità. È stata infatti illustrata in conferenza stampa, presso la sala dei Paesaggi di Palazzo Rospigliosi la campagna di sensibilizzazione “Solo olive italiane”. Il progetto, presentato dal
Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali e
Unaprol, vede inoltre coinvolti fondazione
Symbola, il consorzio dell’
IGP Toscano con la supervisione di
Ismea e la collaborazione del
GamberoRosso. Symbola è la Fondazione per le Qualità Italiane; nasce nel 2005 con l’obiettivo di promuovere un nuovo modello di sviluppo orientato alla qualità in cui si fondono tradizione, territorio, ma anche innovazione tecnologica, ricerca, design. La campagna realizzata ora consiste nel promuovere l’uso di oli extravergine di oliva prodotti artigianalmente solo con i frutti degli uliveti coltivati nel Belpaese. «“Solo olive italiane” – ha affermato
Gargano, presidente di Unaprol - apre una finestra sul mondo delle DOP e IGP, sul segmento del Biologico, sul prodotto 100% italiano, trasferendo ai consumatori attraverso il sito web (solooliveitaliane.it) e l’opuscolo dedicato ogni supporto per un maggiore acquisto consapevole». E proprio all’attenzione dei consumatori si rivolgono le 12 puntate televisive, realizzate con la collaborazione del Gambero Rosso, per raccontare la storia dell’olio nostrano o i corsi organizzati nelle scuole per educare i giovani a una sana alimentazione che parte dalla scelta dell’olio. “Solo” si rivolge anche ai ristoratori per sensibilizzare gli addetti ai lavori a realizzare per i clienti un menù degli oli. Tra le altre iniziative anche il concorso “che tipo di olio sei” che ha sviluppato una gara con oltre 12mila concorrenti sull’intero territorio nazionale e il road show con cooking show e coinvolgimento dei farmer market di Fondazione Campagna Amica di Coldiretti. «“Solo olive italiane” è un tassello nella costruzione di quella consapevolezza dei consumatori - spiega
Ermete Realacci, presidente di Fondazione Symbola e della commissione Ambiente della Camera - e di quella trasparenza della filiera che sono le premesse imprescindibili di questo cammino. Una bella risposta alla polemica del New York Times, che siamo certi capiranno anche oltreoceano».
Monica Menna