Alcuni cittadini, veramente milanesi d'animo e di cuore, in questi ultimi tempi hanno cercato con lodevoli iniziative di ogni genere di mantenere vive le vecchie tradizioni della nostra città, la quale, col progresso dei tempi, ci appare assumere a poco a poco l'aspetto d'una grande città cosmopolita. Ma perché non cerchiamo anche di conservare, anzi di far rivivere, le nostre buone tradizioni gastronomiche? ... Se non cercheremo di reagire a questa sopraffazione e non faremo in tempo una vera crociata in difesa della nostra buona cucina, si darà il caso che un giorno non riusciremo più a trovare in tutta Milano nemmeno un semplice risotto giallo alla milanese! Sarebbe davvero il colmo!...
...Per poter far risorgere le vecchie tradizioni gastronomiche, per poter far rivivere se non tutte, almeno alcune delle vecchie osterie milanesi, non si potrebbe bandire fra gli osti un vero concorso, tanto più che in questi nostri tempi sono di moda le gare e le competizioni di ogni genere e in ogni campo? « Bandire un vero e proprio concorso per le osterie milanesi e per i piatti tipici milanesi ».
...Un giudizio tanto severo dovrebbe naturalmente essere affidato a una giuria formata da competenti, competenti nel gusto. Chissà quanti aspireranno a questa carica di giudice! Per questa parte del concorso sono sicuro del successo.
Chi ha letto fin qui si starà domandando se io stia vaneggiando oppure se la mia memoria, data l'età, stia perdendo colpi oppure ancora se stia filosofeggiando cullandomi di ricordi del passato sullo stile del "ah, le cose di una volta erano più buone..."
Niente di tutto ciò, nei periodi precedenti mancano solo le virgolette a significare una serie di citazioni riprese dal libro di Antonio Colzani "32 PAGINE DI UN BUONGUSTAIO MILANESE per una gara fra le osterie milanesi".