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Una giornata speciale

23/10/2023

Una giornata speciale

Una storia di famiglia e di imprenditoria italiana, con solide radici e un brillante sguardo al futuro.

Una storia di territorio e di riscoperta di antichi valori agricoli. Soprattutto, la storia di una donna, Cristina Brizzolari in Guidobono Cavalchini che, con determinazione e tenacia, ha saputo trasformare un antico casale sperduto nella campagna novarese e ormai in disuso in un’azienda florida e innovativa e elevare il riso italiano a prodotto di altissima qualità.

È la storia di Riso Buono e, quest’anno, festeggia i suoi primi 10 anni.

Tutto nasce a Castelbeltrame (NO), dove la famiglia Guidobono Cavalchini possiede ampie distese di terre, lungo le rive del fiume Sesia, un tempo coltivate a risaia, e un casale nel cuore del borgo. Una tenuta di famiglia, La Mondina, che Luigi Guidobono Cavalchini e il figlio Vittorio conservano in eredità dal XVII secolo quando la nobile famiglia dei Gautieri, lasciata la contea di Nizza, si stabilì in queste terre introducendo importanti ristrutturazioni nei metodi di irrigazione e nelle forme di coltivazione.

Cristina Guidobono CavalchiniCristina Guidobono Cavalchini

“Da bambino - racconta Luigi Guidobono Cavalchini, suocero di Cristina - terminate le scuole a giugno, accompagnavo mio padre in automobile a Casalbeltrame partendo da Torino, e contemplavo quegli specchi d’acqua. I Gautieri, la famiglia di mia nonna, provenivano dalla Contea di Nizza contigua alla Provenza, famosa non soltanto per la bouillabaisse ma anche per il riz de Camargue e, soprattutto, per quel riz rouge la cui coltivazione era stata introdotta all’epoca di Enrico IV e avevano portato a Casalbeltrame, nella loro fuga dalla Francia dopo la Rivoluzione Francese, la conoscenza delle tecniche più avanzate nei settori della coltivazione e della lavorazione dopo il raccolto. Acquistarono nel circondario di Casalbeltrame, ampie distese di terre che misero a cultura sfruttando le acque della riva sinistra del fiume Sesia attraverso una roggia, oggi tra le più vetuste, la Roggia Bolgara”.

 

Una tradizione lunga secoli, che ha lasciato alle generazioni che si sono susseguite quell’amore per il territorio, quel rispetto per la natura che oggi Riso Buono mira a incarnare. 

Degustazione Riso BuonoDegustazione Riso Buono

Quando Luigi Guidobono Cavalchini chiede alla nuora Cristina di aiutarlo a ristrutturare la tenuta, ecco che in lei, romana di nascita e piemontese d’adozione, emerge un nuovo interesse, sboccia l’amore per questa terra affascinante e accetta la sfida

Cristina intuisce le potenzialità del luogo, e decide che è il momento di far risorgere la risicoltura a La Mondina. È solo l’inizio di un percorso lungo e impegnativo, denso di studio e ricerca, un viaggio verso la rinascita del riso italiano, ma Cristina Guidobono Cavalchini punta in alto e sceglie subito quello che è considerato il re dei risi: il Carnaroli.

Chicco medio-lungo, grande contenuto di amido che lo rende consistente, compatto e di tenuta eccellente, il Carnaroli è perfetto per i risotti e ben presto diventa il prediletto di grandi chef.

Il Carnaroli Gran Riserva classico, invecchiato, aumenta in cottura il proprio volume creando minore dispersione di amido e minerali. È il segreto del suo successo in cucina. 

Riso Buono - Tenuta la MondinaRiso Buono - Tenuta la Mondina

E così, un passo alla volta, Cristina inizia la ristrutturazione della tenuta, dà avvio alla coltivazione, sempre puntando all’eccellenza, con entusiasmo, innamorata di questa terra e illuminata dalle sue potenzialità. Perché Cristina Guidobono Cavalchini è prima di tutto un’imprenditrice di grande competenza e segue in prima persona ogni step dividendosi tra Roma e Casalbeltrame, tra famiglia e lavoro, per ridare vita alle stanze del casale, ai suoi cortili; per rinnovare i campi e modernizzare la coltivazione e la produzione con tecniche studiate nel rispetto del terreno e del raccolto, non per sfruttarli ma per arricchirli; raccoglie le vestigia del tempo creando spazi museali e aprendo le porte ai visitatori in un’ottica di divulgazione e trasmissione culturale. E così Riso Buono arriva a compiere 10 anni.

Premiazione ambasciatore Dott. Luigi Guidobono CavalchiniPremiazione ambasciatore Dott. Luigi Guidobono Cavalchini

La Festa del Raccolto, il 1 ottobre, è l’occasione giusta per festeggiare. 

La Mondina si anima di gente da ogni dove, giunti per celebrare l’anniversario e festeggiare il traguardo che Cristina Guidobono Cavalchini, appena nominata Presidente Regionale di Coldiretti per il Piemonte, così commenta: “Sono stata molto felice di aprire le porte della nostra Tenuta La Mondina a tanti ospiti e di poter festeggiare con tutti loro i primi dieci anni di Riso Buono, un traguardo per me molto importante. È stato un momento per ringraziare quanti hanno contribuito a rendere Riso Buono uno dei marchi di qualità del riso italiano e un punto di riferimento nel mondo risicolo. Per noi la Festa del Raccolto è anche un modo per ringraziare la terra che ci offre ogni anno un frutto meraviglioso, il nostro riso!”.

Marco SaccoMarco Sacco

A festeggiare con la famiglia di Riso Buono, tanti chef, pizzaioli, viticoltori e produttori: Marco Sacco, due stelle Michelin al Piccolo Lago, ha preparato, insieme a Marta Grassi, cuoca stellata del Tantris di Novara, 30 kg di risotto in una pentolona di 140 cm di diametro, la Guendalina; Renato

Bosco ha portato la sua focaccia Doppio Crunch preparata con farina di Riso Artemide e ha proposto un panettone con la stessa farina; Fabrizio Fiorani ha deliziato con i suoi maritozzi con farina di Carnaroli; Arcangelo Dandini ha preparato 500 deliziosi supplì; il maestro pizzaiolo Gianni di Lella, della Pizzeria La Bufala di Maranello, ha proposto la sua versione del Borlengo, specialità dell’Appennino Modenese, aggiungendo all’impasto la farina di riso Artemide, e Pasquale e Gaetano Torrente hanno fritto golosità avvolte in farina di riso. Per chiudere in bellezza, una torta celebrativa realizzata da Pier Zuccalla. E poi, Stefano Rodolfi di Pane Amore e Poderia, lo staff del Ristorante L’Civel, lo chef Gianpiero CraveroAudere e la sua squisita cioccolata fatta con farina di Riso Buono Carnaroli, La Piemontina con gli apprezzatissimi vini, Camporelli con i biscottini di Novara, la famiglia Baruffaldi ha portato il gorgonzola, il Consorzio dell’Aceto

Balsamico Tradizionale di Modena ha fatto degustare il prezioso aceto tradizionale e il Catering di Maio ha dato il suo supporto. Tutti hanno contribuito ad animare la festa e, soprattutto, a testimoniare l’eccellenza di Riso Buono nelle sue varietà Carnaroli e Artemide, unico e ineguagliabile riso integrale nato dalla combinazione di Carnaroli e Venere. 

Fabrizio FioraniFabrizio Fiorani

Una giornata speciale, per una donna speciale, e per il suo riso; e, brindando con le bollicine del Brut di Contadi Castaldi, l’augurio è stato “lunga vita a La Mondina e al suo riso”, esempio illuminante di una rinascita possibile perché scandita con intelligenza da lavoro, determinazione e coraggio. Dieci anni intensi che hanno portato Cristina Guidobono Cavalchini a trasformare

una cascina decadente nella campagna novarese in un’azienda risicola modello, a produrre e commercializzare uno dei brand di riso italiani più apprezzati, Riso Buono.

a cura di

Marina Caccialanza

Milanese, un passato come traduttrice, un presente come giornalista esperta di food&beverage e autrice di libri di gastronomia.
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