Il Consorzio del Prosciutto Toscano DOP raggruppa 22 aziende che hanno deciso, attraverso la Denominazione d’Origine protetta, la tradizione e le caratteristiche di un salume le cui regole di produzione e “di giusto prezzo” risalgono al 1400, in piena epoca medicea quando gli Ufficiali di Grascia erano incaricati di vigilare sul rispetto delle norme produttive.
Otto secoli dopo i risultati, sia di qualità che di valore, restano ancora ai massimi livelli.
Nel 2011 la produzione è stata di oltre 350.000 cosce di maiale di razza Large White e Landrace, proveniente dalle regioni italiane indicate nel disciplinare, per una produzione complessiva di circa 3.200 tonnellate.
“Si tratta di un trend importante che ha avuto positive ricadute al consumo in un anno difficile per l’economia. Questo ci invoglia a lavorare per consolidare i risultati di questi anni con l’obiettivo della qualità a tutti i livelli” afferma Fabio Viani, Presidente del Consorzio Prosciutto Toscano.
La produzione ha infatti fatto registrare un valore al consumo di 54 milioni di euro; la performance migliore la si è avuta nel comparto del preconfezionamento dove, nel 2011, si è registrato un incremento del 23% con una produzione di vaschette che, per la prima volta, supera i 2.600.000 pezzi.
Le fasi produttive dell’affettamento sono molto rigorose: possono essere fatte solo nella zona di produzione e alla presenza di un ispettore incaricato dall’organismo di controllo a garanzia del prodotto e del consumatore.
Mentre la comunicazione del Consorzio si è molto orientata verso i social network. Ma il modo migliore per scoprire le caratteristiche del Prosciutto Toscano resta sempre lo stesso: assaggiarlo!
Luigi Franchi