Urgenza digitale. Così potremmo definire
il bisogno di digitalizzarsi emerso in quest’anno segnato prepotentemente dalla
pandemia.
Un’esigenza impellente, di affidarsi agli strumenti digitali, che abbiamo
riscontrato sugli ultimi anelli della catena - i ristoratori e gli albergatori
- ma che, in realtà, sta interessando tutta, davvero tutta, la filiera agroalimentare,
compresi i distributori e le aziende di produzione.
Difficile è rilevare un dato che indichi con precisione l’incremento dell’uso
del digitale in questo comparto, ma la crescita è stata notevole e si è diffusa
su tutti i livelli. Purtroppo però, bisogna ammettere, questa ondata
d’innovazione ha spesso assunto modalità e tempi di attuazione inadeguati,
talvolta sfociando in esiti controproducenti.
Come avremmo fatto senza gli strumenti digitali?
Questa è una domanda che è doveroso porsi per comprendere il valore che hanno
avuto, e avranno da qui in avanti, le risorse digitali.
Qualunque operazione quotidiana sarebbe risultata più complessa, se non
impossibile, nei mesi del lockdown ma anche nelle settimane a seguire.
Mantenere viva la socialità e le relazioni familiari a distanza, lavorare,
effettuare un pagamento, compiere un acquisto, formarsi, provare un’esperienza
gastronomica appagante e originale senza varcare l’uscio di casa: come
avremmo fatto, barricati tra le nostre mura, a compiere tutte queste
attività?
Molti avrebbero subito ripercussioni sul piano psicologico, emotivo,
fisico, lavorativo, ben più gravi di quelle che, comunque, sono emerse.
Lo abbiamo visto in particolare nel mondo della ristorazione, duramente colpito
come quello del turismo. Quante attività avrebbero tirato giù le serrande senza
possibilità di rialzarle se non avessero, per esempio, svolto attività di
delivery o take away? Molte, molte di più di quelle che oggi sono costrette a
chiudere perché non riescono a fronteggiare le spese. Il web ha dato
l’opportunità, concreta, facile, agli imprenditori di comunicare
istantaneamente con il loro pubblico e di acquisirne uno nuovo, attraverso i
social, i siti web, le app. In particolare, grazie a questi strumenti, si è
riusciti a veicolare informazioni - quali orari di apertura, proposte in menu,
attività suppletive, aperture di e-commerce e via dicendo - essenziali per
mantenere in vita la propria attività.