Sono piatti robusti, come bresaola e salame che, insieme a “sciàtt” (cubetti di formaggio Casera tuffati in una pastella di grano saraceno e fritti in abbondante olio bollente) costituiscono l’accompagnamento ideale di buon bicchiere di vino rosso di Valtellina. Ed ecco che il panorama vinicolo riserva qualche sorpresa: dal Nebbiolo, anche spumante, come il Cuvée Maria Vittoria Rosé Nature Millesimato Aldo Rainoldi, elegante dal perlage sottile, perfetto con antipasti così come con piatti della tradizione; il Valtellina Superiore Sassella DOCG Stella Retica Ar.pe.pe., quasi uno scioglilingua, come il primo sorso – così lo definisce la sommelier Sara Missaglia - abbastanza teso da catturarti ancora esterrefatto, abbastanza morbido da non coglierti impreparato: ideale compagno di un risotto con funghi finferli; fino al dessert, con Terrazze Retiche di Sondrio Nebbiolo Passito IGT “Luca 1°” Cantine Balgera, secco, caldo, armonico, così intenso da accompagnare i sapori più difficili, come il cioccolato.
E accanto a ogni piatto, il pane di segale, cereale presente fin dall’epoca preistorica, così pare, genuino e autentico a km 0.
Non basta? No, certo, perché la Valtellina offre molto di più, bisogna provare per credere e questo non è che un assaggio.