Pomodori e zucchine a trombetta secche, concentrato di pomodoro, olive nere infornate, aglio, olio extravergine di oliva e peperoncino. Gli ingredienti del ciauliello, antico piatto della tradizione contadina di Eboli, permettono di ricostruirne il contesto: una cittadina che un tempo si riversava a lavorare nei campi della Piana del Sele e faceva tesoro dei prodotti estivi essiccandoli o trasformandoli.
Ogni famiglia del posto ha la sua versione e la sua variante, come l’aggiunta della passata di pomodoro, delle melanzane e la preparazione più o meno asciutta. In ogni caso, il ciauliello è una pietanza di carattere e dal sapore forte, che non asseconda nessuno. O lo si ama o lo si odia.
Grazie al lungo lavoro dei ristoratori locali, nel 2020 è entrato nell’elenco dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali italiani dando il via ad un nuovo corso. Oggi è l’ambasciatore più rappresentativo della cucina ebolitana, merito anche di una riscoperta modernità: il ciauliello è una minestra completamente vegetale. Da qualche anno è presente in molti menù dei ristoranti della città.