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Vignaioli Indipendenti a Piacenza Expo

04/12/2013

Vignaioli Indipendenti a Piacenza Expo
Si è conclusa da poco la terza edizione del  Mercato dei vignaioli indipendenti, nel quartiere fieristico Piacenza Expo, con 242 vignaioli e circa mille vini in esposizione e degustazione. Lo scopo della Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti è quello di proteggere la figura del viticoltore, mettendo in primo piano qualità e autenticità dei vini Italiani. Erano 18 le Regioni Italiane presenti, più due vignaioli francesi e uno proveniente dalla Bulgaria, Ivo Varbanov.

Il Mosnel e la Cantina Bosio con i loro Franciacorta hanno attirato l’attenzione degli intenditori di bollicine. In Veneto due ottimi Amaroni, uno della Soc.Agr. Cottini e l’altro della Dama, produttore che passerà a giorni al biologico. Per restare in tema biologico, la Cascinotta di Rizzolo, in terra piacentina, ha messo in degustazione il suo gutturnio Dongardo e il cabernet- sauvignon Cresfonte, vini autentici che rispecchiano il lavoro fatto in vigna da Vittorio e Giuseppe.

Particolarmente interessante l’ inarrivabile Dolcetto Dogliani Maioli, di Anna Maria Abbona, intrigante ed elegante, un vero nettare.

A Natale, invece, tutto si fa più dolce, e allora cosa c’è di meglio di un Moscato d’Asti dell’Az.Agr. L’Armagia: un’esplosione di profumi, dolcezza e freschezza, non stucchevole, il vino ideale per un brindisi.

In fiera è stato presentato un bellissimo libro: Il vino “naturale”. Tutti parlano di vino naturale, eppure formalmente non esiste. Manca qualsiasi dato che consenta di tracciarne un profilo, definirne con esattezza il peso e il ruolo nel contesto della produzione nazionale e di descrivere i comportamenti dei soggetti che ne sono protagonisti. Questa ricerca prova a colmare la lacuna. In questo volume potete trovare il primo censimento del vino “naturale” in Italia.

Servabo è un progetto di editoria condivisa nato da un’idea di Simona Centi, Gianpaolo di Gangi, Alessandro Franceschini e Maurizio Paolillo. Sono tante le voci di alcuni viticoltori, tecnici, ristoratori e giornalisti-degustatori a raccontare come le loro professioni si siano misurate con l’incessante crescita di attenzione nei confronti di questo diverso approccio produttivo. Servabo nel senso di serbare, custodire, rispettare, sorvegliare il valore estetico dell’esistenza: la conoscenza del mondo attraverso la percezione dei sensi.

Per finire, tra le cose che ci sono piaciute: il punto di ristoro che l’Antica Corte Pallavicina dei fratelli Spigaroli ha allestito in fiera, proponendo primi piatti e stupendi affettati ricavati esclusivamente da maiali neri della Corte.

 

Mario Zuffada
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