Il valore del brand quale asset per l’internazionalizzazione, il peso strategico del marchio per la fidelizzazione del cliente, la stabilità delle reputazione in un mercato dinamico fortemente competitivo. Questi i temi di cui si è discusso nel corso della quinta edizione del “Boroli Wine Forum” che nei giorni scorsi ad Alba ha raccolto gli interventi e le case history di ospiti d’eccezione, moderati da Bruno Vespa, padrone di casa per il secondo anno consecutivo: Pierre Lurton (Château d’Yquem e Château Cheval Blanc), Pierre Godé (vicepresidente LVMH International Moët Hennessy-Louis Vuitton), Manuel Louzada (dg di Estate Numanthia), Carlo Paoli (dg Tenuta San Guido), Roberto Conterno (cantina Giacomo Conterno), Luca Currado (azienda Vietti) e Giovanni Geddes da Filicaja (Ceo di Masseto).
Secondo Lurton, “a dare il meglio di un vino spesso è il bene unito a un difetto; per questo non bisogna semplificare ma attraversare la soglia del rischio e affrontare le difficoltà che il vigneto propone”.
Posta l’eccellenza del prodotto, “la reputazione del marchio trasferisce al consumatore la fiducia nell’azienda” afferma Pierre Godè. Marchio che secondo Carlo Paoli si forma con “la perseveranza nel credere, la costanza nel produrre e l’entusiasmo nel comunicare” anche attraverso strumenti 2.0, innegabile piazza mondiale non solo divulgativa ma veicolatrice di opinioni utili per costruire e ottimizzare l’immagine aziendale.
E il territorio, ovvero colui che imprime l’anima unica al vino, che ruolo ha? “Masseto è un vino rarissimo e l'unicità è legata al suo territorio, – commenta Giovanni Geddes - motivo di orgoglio italiano considerato dagli esperti del settore e dagli economisti un vero e proprio bene di lusso atto a rivalutare nel tempo il proprio valore, fino al 400% del prezzo di partenza nelle aste internazionali”. Oggi Masseto è il primo vino italiano nella Place di Bordeaux, la storica istituzione elitaria dei vini Bordeaux, che sceglie e seleziona solo i migliori di questo tipo per il mercato mondiale.
Quali dunque le conclusioni del Forum? Un prodotto si identifica con il marchio e viceversa se c’è coerenza a tutti i livelli e massima sinergia per far coevolvere il carattere unico del vino, e quindi il suo terroir, con le strategie, di marketing, di comunicazione, economiche, lavorative verso l’obiettivo di massima eccellenza. Solo così quel vino sarà un top cru internazionale, un vino stand alone.
Alessandra Locatelli