Un “Marzemino”, un vino tipico della provincia di Trento, è stato per Giovanni Cuttin, il protagonista della pellicola, il primo sorso di vino della sua vita. “
Vino dentro” , interamente girato in Trentino, uscirà nelle sale cinematografiche a marzo e racconta il mito del Faust e la passione per il vino, nell’istante in cui assapora quella goccia di nettare rosso-sangue, Giovanni avverte una sorta di piacevole e misteriosa esplosione dei sensi, e da quel momento in poi la sua natura si trasforma. In tre soli anni, da timido impiegato di banca e marito fedele diventa direttore, tombeur de femmes e il più riverito e stimato esperto di vino in Italia, fino a che si troverà poi accusato dell'omicidio della moglie.
L’attesa per la visione è grande anche per l’affidamento della colonna sonora a
Paolo Fresu. Sedici pezzi, che propongono le sonorità inconfondibili di Fresu fuse con il bandoneon e il pianoforte di Daniele di Bonaventura, session man ed arrangiatore, e le percussioni di Michele Rabbia. Agli archi l'orchestra de I Virtuosi Italiani. Nella tracklist figurano anche due composizioni di Mozart, a riprova della passione del trombettista sardo per la musica classica. Tutti gli altri brani portano la sua firma, fatta eccezione per la traccia "Fermo", che vede in veste di autore Daniele di Bonaventura.
Il film è diretto da Ferdinando Vicentini Orgnani: “un prodotto per certi aspetti unico” come dice il regista, perché "nessuno aveva sinora osato dedicare un film al vino. E' un tema di una certa sacralità - spiega - e parallelamente di proprietà comune, un po' come avviene con la nazionale di calcio. Per questo appare difficile trattarlo, ma questo film girato in Trentino certamente ha centrato l'obiettivo".Sceneggiato da Heidrun Schleef e dallo stesso regista, è interpretato da Vincenzo Amato, Giovanna Mezzogiorno, Lambert Wilson, Daniela Virgilio e Pietro Sermonti. Alla fotografia il due volte candidato al premio Oscar Dante Spinotti, mentre la produzione è di Alba produzioni con il sostegno della
Trentino Filmcommission.
Lucilla Meneghelli