Viaggiate spesso per lavoro e avete difficoltà a mantenere un regime alimentare corretto? Per andare incontro alle esigenze di tutti quei lavoratori e viaggiatori che per mancanza di tempo o lontananza da casa sono costretti a rivolgersi sempre più spesso a canali di ristorazione veloce,
Airest, società veneziana specializzata nel retail e food & beverage, ha avviato con la
Fondazione Umberto Veronesi il progetto
ViviBene, un accordo di collaborazione per la formulazione di menu incentrati sulla qualità delle scelte alimentari e l’individuazione, da parte degli esperti della Fondazione, di prodotti e ingredienti salutari. Gli speciali menu
ViviBene sono disponibili nei 60 locali delle catene
Briccocaffé, Rustichelli & Mangione, Ristop, Culto e
L’Orto, attività gestite da
Airest all’interno di numerosi aeroporti, centri storici, stazioni, autostrade e centri commerciali in Italia. Qualche esempio dei prodotti proposti? Innanzi tutto il
VIP (very italian panino), il panino certificato dalla Fondazione Veronesi per vegetariani prodotto con farine di cereali antichi; il riso e la pasta di grano Khorasan con verdure o il persico alla livornese con fagiolini.
Ma l’impegno di
Airest per sane e corrette abitudini alimentari va oltre la ristorazione convenzionale e va incontro a particolari categorie di consumatori, come quelli affetti da celiachia, integrando la propria offerta con proposte che sostituiscono i classici prodotti congelati e preconfezionati con dei menu completi, freschi e realizzati al momento davanti al cliente, grazie alla supervisione di
AIC Veneto. Il progetto, che include la formazione del personale, la fornitura di utensili e l’allestimento di speciali spazi dedicati, è attivo presso
l’aeroporto Marco Polo di Venezia, il primo in Italia in grado di fornire un servizio in linea con le direttive dell’Associazione Italiana Celiachia.
Per ora legato esclusivamente al territorio veneto il progetto pilota attivo per contrastare il fenomeno del food waste: la tematica dello spreco alimentare non poteva essere ignorata da un’azienda che distribuisce prodotti da ristorazione in numerosi Paesi attraverso molteplici canali con un fatturato, in crescita, che, nei primi 9 mesi del 2013, è stato pari a 166,2 mln di euro. I panini invenduti nell’area del Veneto vengono ritirati da una Onlus e distribuiti ai bisognosi: circa 1500 al mese.
Un marchio, quello di
Airest, che è oggi diffuso a livello internazionale, una realtà fortemente impegnata a difendere e valorizzare i prodotti made in Italy.
A questo scopo è stato creato a Pomezia (Rm) il
VIF (
http://www.veryitalianfood.it), il polo di eccellenza di Airest dedicato alla ricerca e produzione alimentare, dove avviene la produzione per Airest a servizio dei segmenti
bakery e pasticceria; inoltre prodotti realizzati con l’impiego di materie prime a km zero e provenienti da aziende garantite della penisola, tra le quali eccellenze italiane come il
Consorzio Tutela Formaggio Asiago, il
Prosciutto Crudo di Parma, il pomodoro
Pachino, carne di fassona piemontese e ricotta di pecora sarda.
Marina Caccialanza