Cerca

Premi INVIO per cercare o ESC per uscire

Vo’lare, fare rete, portare nel territorio

18/10/2022

Vo’lare, fare rete, portare nel territorio

Invocare la spensieratezza in questo periodo storico ad alcuni potrebbe sembrare fuori luogo. Siamo convinti non sia una mossa sbagliata, tutt’altro: aiuta ad alleggerire. E tutto ciò che passa per la tavola - pandemia insegna - può avere un ruolo cruciale per il benessere psicologico delle persone. 

Questa premessa per parlarvi di Vo’lare, appena nominato vino quotidiano per Slow Wine. Si tratta di un blend ottenuto da uve raccolte esclusivamente sui Colli Euganei: Merlot, Cabernet Franc, Carmenere, Cabernet Sauvignon. Un vino leggero, fresco, di pronta beva, che si apprezza anche servito con qualche grado in meno.

Vo’lare, fare rete, portare nel territorio

Il valore di questa bottiglia sta nella sua propensione conviviale, nella sua comprensibilità e facilità.
Un segnale chiaro - anche per la scelta del nome - in una fase in cui il bere bene sembra essere spesso uno status symbol più che un piacere condiviso. E diciamolo, talvolta il prezzo, talvolta l’appartenenza a una categoria (vino naturale) diventano le discriminanti.

La vista dallLa vista dall'azienda Monteversa

Comunione di idee

Con Giovanni abbiamo parlato di sistema, dialogo e di territorio partendo proprio da Vo’lare.

“Volare è nato così, per un’idea comune. Il dialogo tra produttori e ristoratori è fondamentale per valorizzare un territorio. Ma lo è anche il confronto tra i produttori di una stessa area o di aree diverse. Noi in Italia non siamo ancora affermati in questa dinamica. Non siamo ancora bravi nel dialogo orizzontale e verticale: cioè tra aziende e aziende e tra generazioni e generazioni. Abbiamo ancora una visione molto frammentata e individualista del mercato e del potenziale mercato che ci porta a marciare in modo diverso rispetto ad altri, in particolare i cugini d'Oltralpe”.

Vo’lare, fare rete, portare nel territorio

Il territorio dovrebbe lavorare insieme

Parliamo quindi di territorio e di interazioni tra realtà non solo vitivinicole.

“Monteversa, nasce nel 2010 grazie alla famiglia Voltazza è l’azienda per cui lavoro da 12 anni, ha un vantaggio paesaggistico notevole. È situata su un colle (da cui prende il nome) nella parte occidentale dei Colli Euganei, terra che sta crescendo ma in realtà ha già molta storia legata al vino: qui i vigneti protagonisti del taglio bordolese sono approdati a fine Ottocento. Il suolo euganeo ha grandi qualità, a cominciare dalla struttura e dalla storia geologica, e poi dalla particolarissima vegetazione, ma  non è stato fatto conoscere a sufficienza. Dobbiamo sicuramente lavorare in sinergia per farlo apprezzare e per consolidarlo dal punto di vista dell'accoglienza. L’opportunità che può generare una bottiglia è incredibile: dalla visita in cantina scatta il pranzo o la cena in un ristorante della zona, il pernottamento su uno dei nostri borghi, la visita alla città più vicina, l’attività di trekking, e chissà quanto altro. Penso che il produttore, o chiunque si trovi a tu per tu con l’ospite straniero, possa consigliarlo e spingerlo ad esplorare e sperimentare tutto quello che di meraviglioso il territorio, con le sue molteplici proposte, gli può offrire".

Vo’lare, fare rete, portare nel territorio

La considerazione del palato straniero

A  proposito di stranieri… a volte noi italiani siamo un po’ pavoni ammettiamolo. Forti della nostra biodiversità gastronomica, produttiva, enologica, consideriamo chi non ha le stesse fortune, indietro sul piano della conoscenza.

“Dimenticandoci - sottolinea Giovanni - che molti altri Paesi arrivano dove noi non riusciamo attraverso lo studio. Oltre ad ambire ad una visione più condivisa e armonica, e unire le forze territoriali, come dicevo, dovremmo dedicare più tempo allo studio, al perfezionamento. Esportando in diversi paesi i nostri vini, abbiamo modo di confrontarci con tanti bravi professionisti e imparando dalle differenze di metodo e di approccio inoltre sono fiducioso sull’attuale generazione di vignaioli e su quelle future: le vedo motivate e cariche”.

Cosa chiede il mercato, cosa offre il produttore

Trovare il punto di equilibrio tra identità aziendale, aspetti economici e richiesta del mercato non è semplice.
 

“È estremamente difficile - conferma Giovanni - ma basta mettere dei punti fermi. Parlo di Monteversa: con i proprietari, la famiglia Voltazza, abbiamo subito capito che il nostro obiettivo era valorizzare il territorio e abbiamo sempre marciato in quella direzione. Vi porto l’esempio di Primaversa, un rifermentato da Moscato Giallo nato tra il 2012 e il 2013. Un vino che ha un’identità precisa, che parla di un’uva che identifica i Colli Euganei, il Moscato Giallo appunto, e che vuole rimanere impresso nelle papille di chi lo assaggia. Molti appena ce l’hanno nel bicchiere dicono che è un vino particolare… particolare significa che rimane, che sa raccontare qualcosa. È il nostro obiettivo. Oltre al fatto, naturalmente, che garantisca un’ottima bevuta!”

 

Vo’lare, fare rete, portare nel territorio

Un vino che scopriamo essere (oltre che in tante enoteche e ristoranti italiani) proposto soprattutto come aperitivo o in abbinamento gastronomico.


Prima di congedarci Giovanni confessa: “Il mio sogno è sempre portare le persone in azienda, è un’attività a cui destiniamo molte energie. Questo per le ragioni che vi dicevo prima, ma anche per dare un senso al lavoro che facciamo, al paesaggio, ai nostri vigneti. E poi perché un vino bevuto nel luogo in cui è prodotto ha sempre un sapore più pregnante: è la componente emozionale che ti porta a spasso”.

A questo punto ci par di capire che quelli di Monteversa saranno felici di farvi assaggiare Vo’lare ovunque voi siate, anche sulla vostra tavola, ma che si augurino un giorno di avervi in cantina. Un’occasione in più per scoprire i bellissimi Colli Euganei.



Monteversa
Via Monte Versa, 1024, 35030

 

a cura di

Giulia Zampieri

Giornalista, di origini padovane ma di radici mai definite, fa parte del team di sala&cucina sin dalle prime battute. Ama scrivere di territori e persone, oltre che di cucina e vini. Si dedica alle discipline digitali, al viaggio e collabora con alcune guide di settore.
Condividi