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Vulcania: forum internazionale dei vini bianchi vulcanici

02/09/2011

Vulcania: forum internazionale dei vini bianchi vulcanici
Cinque consorzi appartenenti a territori diversi, ma accomunati dall’origine vulcanica del suolo, rinnovano un patto di collaborazione stipulato già dallo scorso giugno a Montecchia di Crosara, nell’ambito di Vulcania - Soave 2011. Sono il Consorzio del Soave, curatore del progetto, il Consorzio dell’Etna, il Consorzio dei Campi Flegrei, il Consorzio del Lessini Durello e il Consorzio del Gambellara,  che si sono dati appuntamento a Milo, nel Catanese, per “Vulcania”, un Forum Internazionale dei vini bianchi da suolo vulcanico con l’obiettivo di lanciare sui mercati italiano e internazionale una strategia condivisa in materia di valorizzazione e promozione dei vini bianchi italiani da suolo vulcanico.
Suolo e terroir diventano in sostanza chiavi di lettura trasversale per comunicare il valore delle produzioni enologiche al consumatore finale, italiano e straniero.
Sul pianeta ci sono infatti circa 124milioni di ettari di suoli originati da fenomeni vulcanici, una superficie grande quattro volte l’Italia e 20.000 volte la superficie del vigneto iscritto alla doc Soave. Si tratta dell’1% della superficie del Pianeta, una percentuale molto piccola in grado però di fornire sostentamento ad oltre il 10% della popolazione mondiale, a testimonianza della fertilità di questi generosi bacini produttivi.
“Dopo alcuni anni che come produttori di Soave ci confrontavamo con i grandi vini bianchi di alcune aree viticole italiane – evidenzia Aldo Lorenzoni, Direttore del Consorzio del Soave - ci siamo accorti che ce n’erano un paio con le quali ci trovavamo in particolare sintonia: quella dell’Etna e la zona dei Campi Flegrei. Perciò abbiamo cominciato a pensare se potevamo unire le forze e presentarci insieme al mondo, con un messaggio univoco e facile da capire. Una chiave di lettura per i nostri vini che semplificasse la comprensione della loro complessità, rendendoci vincenti rispetto ad altri. Questo elemento differenziante e unificatore al tempo stesso è proprio il vulcano”.
Un’apertura sottolineata anche da Michele Farro, presidente del Consorzio di Tutela dei Vini dei Campi Flegrei:
“Insieme al Soave,  all’isola d’Ischia e ai vini dell’Etna abbiamo iniziato un percorso importante, che presto sarà condiviso anche dai vini del Vesuvio e che ci aiuterà a portare sui mercati internazionali anche i nostri prodotti, in modo da comunicare di più e meglio il Made in Italy”.
Ma quali sono le caratteristiche dei vini bianchi da suolo vulcanico?
Il suolo da cui provengono imprime la propria impronta in quanto spesso i vulcani sono vicini a faglie tettoniche importanti, dove i terreni hanno una composizione chimica complessa, oppure i suoli sono il frutto di eruzioni vulcaniche sottomarine, che conferiscono particolari caratteristiche ai vini. I terreni vulcanici sono ricchi di microelementi che danno origine a vini più complessi, speziati e strutturati rispetto a quelli da suolo calcareo e, comunque, con una personalità unica e irripetibile.

Nella foto da sinistra: Giuseppe Messina; Giuseppe Mannino; Michele Farro; Aldo Lorenzoni; Alfio Cosentino
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