La distilleria protagonista del primo abbinamento è stata Arran, piccolo produttore di whisky single malt tra la penisola del Kintyre e la costa scozzese, dove l’acqua per la produzione di whisky proviene dal lago naturale di Loch Na Davie. Il suo Single Malt Barrel Reserve, invecchiato per sette anni in botti ex-Bourbon, è stato accostato ad un Parmigiano Reggiano DOP stagionato 36 mesi.
Questo whisky nasce sull’isola di Arran, scelta dai contrabbandieri nell’Ottocento per sfuggire alla giustizia, dove trent’anni fa inizia la sua prima produzione. Invecchiato in botti ex-american bourbon (legno di quercia americana) che acquisirono l’interesse dei produttori di whisky scozzesi quando non si vendeva più sherry e le relative botti aumentarono tantissimo di prezzo (1200 sterline contro gli 80 dollari circa di ex-bourbon).
“Arran è uno degli whisky più ricercati, 43 gradi, senza aggiunta di caramello, non filtrato a freddo, e quindi non va aggiunto ghiaccio perché si intorbidisce. Quando si degusta non serve ossigenare, non serve inalare ma annusare con una narice prima e poi con l’altra. La parte aromatica si sente meglio lateralmente. Fanno così anche i profumieri. Al palato, con un piccolo sorso, le papille gustative si chiudono e prende avvio la salivazione che esalta la parte aromatica. Quando deglutite chiudete la bocca e inalate per creare una nuova fase aromatica dove esce fuori la vaniglia molto profumata, la frutta secca, la frutta rossa” spiega Walter Gosso.