La congiunzione
Potremmo definirlo un attestato di fiducia? Forse. Da quel momento Martina ha affiancato la madre nell’attività, nel modo migliore che ci si possa auspicare: con dialogo, rispetto e aiuto reciproco. È nata una nuova linea, oltre a quella storica fondata e alimentata da Lodovica, che è posizionata in tantissime realtà di ristorazione.
“Il progetto vitivinicolo di mia madre, che è stata sicuramente un’avanguardista su tanti fonti, viene condotto con la stessa cura ed è un progetto sano, ancora in crescita. Gli abbiamo affiancato una nuova linea, diciamo sperimentale. In realtà mi preme sottolineare che usciamo con 40.000 bottiglie l’anno… sappiamo cosa stiamo facendo. Tanto sperimentale non è!”
Si tratta di una selezione che comprende quattro rifermentati in bottiglia (Emiliana, Ciano, Ciaomare, Mare d’inverno), un bianco fermo e un rosso fermo.
“Ho un interesse spropositato per i rifermentati. - continua Martina - Sono produzioni complesse, perché si lavora con lieviti indigeni ed il vino rifermentato è come se nascesse un’altra volta. Dal nostro, abbiamo l’esperienza solida di mia madre, che lo fa da anni, e quella mia a cui sto dando corpo sul campo. Credo ci sarà un assestamento della richiesta dei rifermentati, dopo l’esplosione di questi anni. Noi continueremo a produrli perché questa zona, i suoi terreni, e i vitigni che abbiamo, si prestano. Sarebbe un oltraggio enologico non farli con queste condizioni”.
Di pari passo si sta sviluppando anche un filone comunicativo, come ci racconta.
“Negli ultimi anni ho preso in mano la comunicazione della nostra azienda. Oltre al fatto che credo sia fondamentale comunicare, era davvero indispensabile trasmettere alle persone la coerenza della nostra azienda, le nostre radici e le nostre intenzioni. La risposta ci sembra positiva, nonostante la delicatezza fisiologica di queste fasi evolutive”.
Dopo aver parlato con Martina è facile pensare alle tante storie di genitori che si oppongono alle idee dei figli. Viene anche alla mente quell’espressione orripilante, che abbonda in molte aziende e in molti ristoranti: si è sempre fatto così. Qui, in Val Tidone, tra i filari di Ortrugo, Malvasia e Bonarda, intravediamo un modo diverso di intendere il futuro. Più che un passaggio generazionale… una congiunzione che porta a qualcosa di nuovo, senza smarrire ciò che c’è già e merita di rimanere.