Dalla tecnologia al nuovo significato di brigata
La tecnologia, dove impiegata in modo intelligente, ha reso possibile una netta accelerazione dei tempi di preparazione diminuendo, apparentemente, l’esigenza di personale.
Ma è sbagliato pensare che la tecnologia possa sostituire le persone: in ogni caso le cucine hanno bisogno di risorse, di mani e di menti capaci che possano far convergere idee e sensibilità per portare innovazioni. E questo è uno dei temi centrali, più ricorrenti, che ci troviamo a raccogliere nel confronto con cuochi e ristoratori.
Per avvicinare nuovi cuochi c’è la necessità, evidentemente, di definire un nuovo modello di gestione della cucina, in cui l’organigramma è guidato da figure con precise responsabilità, date dall’esperienza e dalla competenza, ma in cui la trama di fondo è costituita da rispetto e coesione tra i membri del team.
Vanno sicuramente superate le logiche di sottomissione e superiorità, riformulato il linguaggio, se si vuole essere più attrattivi verso le nuove leve. Bisogna puntare a rendere l’ambiente di lavoro un luogo sano, stimolante, in cui le persone possono maturare singolarmente e nel collettivo, con un piano di crescita definito.
Inoltre, in un contesto storico in cui tutto va veloce, pensare che per raggiungere una certa posizione all’interno di una cucina ci vogliano anni non è in linea con il ritmo moderno. È necessario un piano di crescita più rapido, in cui la pratica e la formazione sono fondanti, ma anche convergenti alla tecnologia, per consentire tempistiche più strette nell’allineamento del personale.
È un po’ quello che possiamo osservare in tante aziende moderne che lavorano al di fuori della ristorazione: mettono sullo stesso piano i macro-obiettivi aziendali e la motivazione del singolo dipendente. Non lo lasciano solo, lo accompagnano.
Alla pari, chi fa parte di una brigata deve sentirsi parte di un progetto, in cui può crescere e perfezionarsi. Non deve mai sentirsi l’ultimo anello del carro; il garzone che vede per un giorno intero solo celle e piatti da lavare senza che gli venga mai riconosciuto alcun valore non è ammissibile. Deve sentirsi alla pari come importanza… nei fatti, non a parole!