Il consumo dei prodotti ittici ha raggiunto il massimo storico a livello mondiale, con una media di consumo pro-capite di 17 chilogrammi. Tre miliardi di persone ricavano dal consumo di pesce il 15% dell’apporto medio di proteine animali.
Sono alcuni tra i dati più significativi del rapporto elaborato dal dipartimento della FAO, lo State of World Fisheries and Aquaculture.
Nella ricerca sono contenuti anche alcuni dati di natura economica tra cui il numero di persone impiegate nel comparto ittico che ammontano a 540 milioni, pari all’8% della popolazione del mondo.
Nel 2008 il mercato ittico ha raggiunto la cifra record di 102 miliardi di dollari, con un incremento del 9 per cento rispetto al 2007, mentre uno studio recente valuta il costo della pesca illegale e non dichiarata tra i 10 e i 23,5 miliardi di dollari l'anno.
Mai prima d'ora si è registrato un così alto consumo di prodotti ittici e mai prima d'ora così tante persone sono state coinvolte nel settore o dipendono da esso. Dati preoccupanti derivano invece dal problema dello stock ittico.
La produzione mondiale complessiva di pesce e di prodotti ittici, secondo il rapporto, è aumentata, passando da 140 milioni di tonnellate nel 2007 a 145 milioni di tonnellate nel 2009, e le previsioni indicano una crescita della pesca d’allevamento del 7% annuo.
Circa il 32 per cento degli stock ittici mondiali risultano sfruttati in eccesso, esauriti o in fase di ricostituzione, e secondo il rapporto necessitano di ricostituirsi al più presto.
"Siamo molto preoccupati del fatto che non vi sia stato alcun miglioramento nello status degli stock" ha dichiarato l'esperto Fao Richard Grainger, uno dei curatori del rapporto. "È necessario che la percentuale di sovra sfruttamento diminuisca, sebbene sembra si stia raggiungendo una certa stabilità."