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Dry aged: il metodo innovativo di frollatura delle carni

14/12/2017

Dry aged: il metodo innovativo di frollatura delle carni
Le novità sul fronte della conservazione, lavorazione e commercializzazione delle carni non volgono mai all’esaurimento. Per fortuna.
Ed ecco una delle buone nuove su cui sta spingendo fortemente Marchi spa, azienda leader della distribuzione alimentare nel nord-est, e specializzata nel settore delle carni.
La novità in questione ha, precisamente, un nome e un cognome: metodo di frollatura per carne dry aged. In questo spazio vi raccontiamo in cosa consiste questa tecnica e quali sono le caratteristiche che connotano il prodotto finito, rendendolo un’eccellenza per la ristorazione, ma anche un cibo prelibato per il consumo domestico.

 
Dry aged: il metodo innovativo di frollatura delle carni
Partiamo, per dovere d’informazione, dal concetto di frollatura: ovvero quel processo di stagionatura, o meglio, di riposo, cui vengono sottoposte le carni per diventare idonee al consumo e per acquisire tenerezza e sapore. È risaputo che la carne, dopo l’abbattimento dell’animale, non è immediatamente edibile e che l’idoneità al consumo si raggiunge a seguito della denaturazione proteica operata degli enzimi presenti nei tessuti carnei, che viene comunemente, appunto,  definita frollatura. La denaturazione non è uguale per tutte le carni. Le variabili sono tantissime, ed è il motivo per cui i tempi di riposo variano a seconda del tipo di animale e dalla tipologia di taglio. Per fare un esempio, per i tagli di vitellone da cui si ricava la “fiorentina”, il periodo di frollatura varia dai 10 ai 20 giorni, ad una temperatura controllata in cella frigorifera  di 0-4°C.

Ma veniamo ora al metodo dry aged. Si tratta di un tecnica antica tornata da qualche tempo in gran voga soprattutto negli Stati Uniti. È complessa e costosa, ma molto apprezzata dagli addetti ai lavori.
In sostanza, si tratta di un metodo di frollatura a secco che non prevede l’utilizzo di sacchettini sottovuoto, ma “solo” di un lungo periodo di refrigerazione ad umidità controllata. La carne frollata in dry-aging subisce un’asciugatura superficiale e, nell’arco di 5-8 settimane, cede fino al 20% di liquidi.
Al termine di questo periodo, il prodotto si presenta tenero, marmorizzato alla perfezione, e con un aroma unico, che ricorda l’arrosto. Per la sua cottura e preparazione, generalmente il consiglio degli esperti è di affidarsi alla griglia o alla padella, con leggera salatura.
La carne, così tenera e saporita, sta avendo un ottimo riscontro tra i cuochi e i ristoratori (a cui dedichiamo, in prevalenza, gli articoli di questo sito), e soprattutto tra i clienti, attratti dalla bontà di queste “nuove” pietanze.


Sei interessato alle carni?
Ascolta il podcast su Simone Fracassi!

 
a cura di

Giulia Zampieri

Giornalista, di origini padovane ma di radici mai definite, fa parte del team di sala&cucina sin dalle prime battute. Ama scrivere di territori e persone, oltre che di cucina e vini. Si dedica alle discipline digitali, al viaggio e collabora con alcune guide di settore.
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