A che cosa serve una guida
enogastronomica? A raccontare, incuriosire, stimolare, accompagnare alla
scoperta di nuovi sapori, materie prime e vini ricercati con cura meticolosa in
luoghi dell’ospitalità dove l’accoglienza è un’arte premurosa. Dopo che la
presentazione ufficiale prevista per marzo era saltata a causa dell’emergenza
Covid, lo scorso 30 giugno in un incontro a Milano, a Palazzo Marino, Claudio Sadler,
presidente dell’Associazione Le Soste, ha consegnato un volume di Le Soste 2020 alla vicesindaco del
capoluogo lombardo Anna Scavuzzo,
sancendo così l’uscita ufficiale della nuova edizione, anche quest’anno
duplice, in italiano e inglese.La guida, che, edita da Mario Cucci,
raccoglie e racconta con parole e immagini la selezione dei migliori ristoranti
di cucina italiana in Italia e in Europa, annovera 93 insegne, con ben sette
nuovi soci: Sarri (Imperia), D’O (San Pietro all’Olmo, Cornaredo,
Milano), Nostrano (Pesaro), Pascucci al Porticciolo (Fiumicino,
Roma), Tordomatto (Roma), Villa Maiella (Guardiagrele, Chieti) e
un omaggio speciale al Maestro Gualtiero Marchesi - padre fondatore de Le Soste
insieme ad altri nomi illustri - con La
Terrazza di Tremezzo, sul lago di Como.E, proprio perché una guida è prima di tutto un racconto, a introdurre il
volume si succedono, quest’anno, le voci di contributor d’eccellenza, per
confidarci la “loro prima sosta”: un’esperienza rimasta vivida e indelebile nella
loro memoria, dopo un pranzo o una cena in uno dei ristoranti Le Soste: Luigi Cremona, Andrea Grignaffini, Luigi
Franchi, Margo Schachter, Anna Prandoni, Marco Colognese, Alberto
Cauzzi, Marisa Fumagalli, Alberto Lupini, Gianluca Montinaro, Alberto
Schieppati, Roberto Perrone, Paolo Massobrio, Maurizio Bertera, Cesare
Pillon, Elio Ghisalberti, Toni Sarcina.Una doppia pagina, inoltre, suggella l’accordo siglato lo scorso dicembre
dall’Associazione con il Comune di
Milano e Sogemi Mercato Alimentare
Milano per promuovere la filosofia
del fresco: un’iniziativa tanto più significativa alla luce dell’emergenza
che abbiamo vissuto; mentre in un’apposita sezione è descritto l’accordo che ha
portato Le Soste ha partecipare a FIPE,
Federazione Italiana Pubblici Esercizi, grazie al comune intento di
tutelare e promuovere la ristorazione, fondamentale per la valorizzazione del
turismo e della cultura agroalimentare e, dunque, essenziale per l’economia.Punto fermo dell’annuario sono i premi, conferiti in collaborazione con
aziende e associazioni partner per valorizzare personalità o realtà
imprenditoriali distintesi nel food&wine. Ecco i sette premiati dell’edizione
2020: