L’importanza della stagionalità
Le zucchine qui a Natale non ci sono, in autunno e inverno si coltivano verze, cavolo romanesco, cavolo cappuccio, radicchio, zucche, cavolini di Bruxelles che siamo tutti abituati a pensarli solo in una vaschetta ma crescono su piante bellissime che si sviluppano in verticale. In primavera e in estate è un’esplosione di zucchine, pomodori di ogni tipo, peperoni, melanzane e tutto il verde in foglia.
Ci sono anche delle particolarità nel tuo campo: penso alla zucca castagna…
“Fin dall’inizio ho voluto coltivare anche prodotti non comuni, perché una piccola azienda come la mia, se vuole entrare sul mercato agroalimentare, deve distinguersi almeno in due fattori: l’eccellente comprovata qualità e prodotti originali. A questo punto si riesce ad avere attenzione. La zucca castagna rappresenta tutto questo: la sua polpa ha la consistenza e il gusto della castagna. Con questa si possono sbizzarrire gli chef nel creare ricette assolutamente originali, anche per la pasticceria”.
Anche la melanzana è particolare: voi la coltivate bianca…
“Invito chiunque non ha mai assaggiato questa melanzana, come la zucchina tonda gialla, a provarne la cremosità, anche con ricette semplici, per riscoprire i sapori di altri tempi, riconducibili alla memoria dei nostri nonni”.
Il vegetale diventerà sempre di più un elemento fondamentale nella ristorazione. Ma vegetale significa agricoltura, cioè piegare la schiena sul lavoro. Hai difficoltà a trovare personale per la tua azienda? Come affrontare il problema di manodopera che non si trova?
“Hai colpito nel segno. Io sono partito con quattro persone e ho finito la stagione con una sola. Se non facciamo vedere cosa significa, anche in positivo, fare un’agricoltura buona, pulita e giusta, per parafrasare il fondatore di Slow Food, Carlo Petrini, non raggiungeremo mai lo scopo. Cosa vuol dire far vedere? Vuol dire anche far emozionare chi lavora nel campo, farlo sentire importante nel momento in cui da un seme che ha piantato si vede sbucare la piantina. E non è solo poetica teoria”.
Torniamo al mondo della ristorazione e alla lunga filiera che la compone, compresa la distribuzione dei prodotti alimentari. Lei come fa a raccontare a un distributore che dovrebbe distribuire i suoi prodotti la qualità degli stessi?
“Gli fornisco un paio di cassette piene di prodotti affinché li assaggino prima di ogni altro gesto”.