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Contribuire davvero al cambiamento

13/05/2025

Contribuire davvero al cambiamento

Cercare, cercare, continuare a cercare e trovare, come accade quando i cacciatori di pietre preziose setacciano il fondo dei fiumi, finché non resta in superficie un minerale di valore.
Si invoca spesso un cambiamento che si inneschi su questo nostro tormentato mondo del lavoro, a partire dalla formazione, e accade che non ci accorgiamo adeguatamente di chi questa azione l’ha già avviata e la sta amplificando con cognizione di causa.
Per riuscire a operare cambiamenti ci vogliono conoscenza dei dati, dati che devono essere messi sul tavolo in primis (altro che muoversi “spannometricamente”!), buone idee, strumenti e forza, nel senso di peso, che consenta di fare un tantino di massa critica nel sistema.
Questa è la carta d’identità di IAL, Innovazione Apprendimento Lavoro, la più grande rete di Srl con la qualifica di impresa sociale operante sul territorio nazionale (17 organismi regionali con le varie sedi) nel campo della formazione,  dell’aggiornamento professionale e dei servizi per il lavoro, specializzata in diversi settori, fra cui la ristorazione per chef e maître, che trova una grande forza propulsiva  a partire dall’Emilia Romagna. È qui che intendiamo fare luce, partendo col dire che questa realtà, grazie al lavoro che sta compiendo e ha compiuto nel nostro Paese e al peso, si è conquistata la vice presidenza e un posto in CdA di Eurhodip, associazione internazionale per la formazione e l’educazione nel settore dell’ospitalità e del turismo, portando al suo interno contributi ben precisi.
Perché questa è la natura di IAL: non accettare passivamente ciò in cui si imbatte ma intervenirci, metterci le mani, forte di un osservatorio privilegiato sul mondo del lavoro, grazie a CISL, da cui ha preso vita molti anni fa.
Le chiamano politiche attive del lavoro, iniziative, misure che favoriscono l’inserimento o il reinserimento nel mercato del lavoro, noi preferiamo definirle strumenti adeguati alle necessità del mercato del lavoro, perché è qui che bisogna celebrare il matrimonio.  Ne prendiamo, ad esempio, alcune fra le sfide che IAL Emilia Romagna porta avanti, promettendo che, nel corso del tempo saranno motivo di approfondimento.

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COME CRESCERE LE GIOVANI LEVE
Il massiccio investimento sugli educatori

Partiamo dalla base, la formazione professionale, e qui ci preme innanzitutto evidenziare la linea che IAL Emilia Romagna abbraccia, più che mai di questi tempi, sia di continuare a scegliere (coraggiosamente) il modello del convitto nelle sedi Serramazzoni (MO) e Cesenatico per una scuola che, a tutti gli effetti, è scuola-albergo, che funziona a 360° appunto come un albergo, con un suo comparto di accoglienza/gestione delle camere e gestione dei servizi ristorativi. Qui i ragazzi si alternano nei ruoli di “gestori” (lavoro) che di “clienti” (apprendimento). Una simulazione d’impresa a tutti gli effetti, dove ciò che più preme è realizzare un progetto educativo intero, globale, che contempli il prendersi cura dei ragazzi, valorizzare le loro attitudini, accompagnarli nel percorso di crescita, oltre ad insegnare un mestiere.
Di fatto, come lo spiega con chiarezza Ciro Donnarumma, presidente di IAL Emilia Romagna: “Se prima veniva la formazione e l’addestramento ora, con l’aumento della fragilità dei ragazzi, la priorità è sul fronte educativo. Abbiamo potenziato notevolmente gli educatori nei convitti, che gestiscano i ragazzi nel tempo libero”.

Dentro le strategie formative europee (ma non solo) con Eurhodip
L’approdo a Eurhodip ha consentito a IAL di poter arricchire il curriculum degli studenti con un bel programma di mobilità internazionale (esperienze all’estero) per classi intere (non qualche studente) presso le scuola di Eurhodip (no stage come per Erasmus).


In più, oltre all’ottenimento della consueta specializzazione di cucina, sala e pasticceria, si aggiunge anche di un’ulteriore qualifica, relativa alle competenze professionali, nello specifico l’“European Diploma in Hotel & Restaurant”  (livello EQF 5), peraltro convalidato da un consiglio di rappresentanti qualificati delle aziende di ospitalità, ristorazione, industrie del turismo e agenzie per l'impiego, quali: direttori generali, direttori di hotel, capi dipartimento, direttori delle risorse umane, responsabili del reclutamento ecc…
Esperienze mettono gli studenti a prova sulle conoscenze linguistiche e nelle condizioni di entrare in una logica internazionale (conoscenza del mondo)” - sottolinea il direttore progettazione IAL Emilia Romagna nonché consigliere CdA Eurhodip, Daniele Calzolari.
Sul fronte delle scuole c’è poi una procedura di accreditamento, Eurhoqual, che consente loro di organizzare il proprio sistema di qualità, imparando dalle migliori istituzioni europee del settore turistico e alberghiero.
“Recentemente un’Università dell’Arabia Saudita si è mossa in questa direzione – ci spiega il presidente Donnarumma – per poter lavorare in qualità rispetto agli standard europei”.
 

Il maître Mario Belmonte con gli studenti del secondo anno di "Operatore della ristorazione" (sede Cesenatico). Da sx: Gaetano Arante,Chen Ran, Daniel di Maso Saccucci, Thanawat Phimsan, Matteo Aliprandi, Gabriele Rella, Nahakon KetoyIl maître Mario Belmonte con gli studenti del secondo anno di "Operatore della ristorazione" (sede Cesenatico). Da sx: Gaetano Arante,Chen Ran, Daniel di Maso Saccucci, Thanawat Phimsan, Matteo Aliprandi, Gabriele Rella, Nahakon Ketoy
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DALLA CONOSCENZA E COLLABORAZIONE CON LE AZIENDE
Academy delle carni e dei salumi


Sapere ascoltare le necessità, persistere nel credere nella fattibilità di un progetto cullato da qualche anno (le cose serie non si improvvisano!) anche quando tutto sembrava remare contro, ha portato IAL Emilia Romagna con il patrocinio del Comune di Castelnuovo Rangone (MO) e il sostegno di nove aziende del territorio (Agricola Tre Valli, Alcar Uno, Bellucci, Salumificio Vecchi, Gigi Il Salumificio, Villani, Prosciuttificio San Francesco, Industria Salumi Simonini, Globalcarni) a creare l’Accademia delle carni e dei salumi, per sostenere l’occupabilità  nel territorio compreso tra Castelnuovo Rangone, Castelvetro, Spilamberto e Vignola, dove c’è una concentrazione unica in Italia di grandi e medie imprese specializzate nella lavorazione delle carni. Ma anche per mantenere e tramandare le competenze professionali e pure crearne delle nuove, favorire il ricambio generazionale (nel settore lavorazione carni, infatti, il 25% dei lavoratori supera i 50 anni di età, mentre il 16,5% ha dai 57 ai 62 anni) e sostenere la qualificazione di un comparto che ambisce a diventare un punto di riferimento non solo in Italia, ma anche a livello internazionale.
Ci tiene a sottolinearlo Ciro Donnarumma: “L’accademia si pone a disposizione non di un’azienda bensì dell’intero distretto. I primi corsi rivolti principalmente a disoccupati, su “lavorazione e preparazione prodotti salumeria e macellazione e sezionamento delle carni”, sono partiti a gennaio e termineranno a giugno 2026 (624 ore di formazione). I docenti sono tutti professionisti e tecnici operanti nel settore Agrifood e, nello specifico, nella filiera della lavorazione delle carni”.
A marzo ha preso il via a Modena anche il corso sulla lavorazione e preparazione dei prodotti salumeria, che è solo uno dei corsi a catalogo che contempla 13 progetti riguardanti una vasta gamma di contenuti, modulabili fra loro.
Tutti quanti sono interamente finanziati dalla Regione Emilia Romagna e dall’Unione Europea, e quindi gratuiti, e si rivolgono sia a lavoratori che a disoccupati.
Non mancheranno corsi ad hoc per singole aziende che hanno bisogno di sviluppare nuove competenze.
Ma di questo non tarderemo a parlarne meglio prossimamente.

Conoscere lConoscere l'Aceto Balsamico per bocca di Mario Gambigliani Zoccoli, presidente del Consorzio Produttori Antiche Acetaie
Corsisti dellCorsisti dell'IFTS presso IAL Piacenza
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POTER CAMBIARE STRADA IN ETA’ ADULTA
Un ulteriore potenziamento degli IFTS
arricchisce i curricula dei corsisti

Gli IFTS sono corsi di formazione tecnica superiore post diploma attivati già da qualche anno, organizzati da più pulpiti.
Qui ci soffermiamo su un corso specifico che  IAL Emilia Romagna propone a Parma, Castelfranco Emilia (MO), Bologna e Forlì per Tecnico esperto in valorizzazione delle tipicità enogastronomiche del territorio, mirato a stimolare i partecipanti a “promuovere esperienze territoriali integrate (ambiente, storia, enogastronomia, sport, cultura ecc.), re-interpretare le tradizioni del territorio in funzione dell’evoluzione dei gusti, con particolare attenzione alla biodiversità e sostenibilità ambientale (riduzione dello spreco nel processo di produzione e riuso),usare i canali social e altri strumenti digitali per comunicare l’enogastronomia del territorio, realizzare menu a base di prodotti tipici selezionando i fornitori che offrono garanzie di qualità e curando anche elaborazione e presentazione dei piatti, fra le altre cose… quindi decisamente multidisciplinare” come ci spiega Daniele Calzolari.
Il corso si rivolge a giovani e adulti disoccupati, inoccupati o occupati, di norma in possesso del diploma di istruzione secondaria superiore (ma anche dell’ammissione al quinto anno dei percorsi liceali e diploma professionale di 4° anno di ambito ristorativo e pure turistico).
Ciò che apprezziamo particolarmente è il fatto che la nuova programmazione oltre al certificato di specializzazione superiore contemplerà anche il riconoscimento SAB (abilitazione per somministrazione alimenti e bevande, corso di 100 ore obbligatorio e normalmente a pagamento), il diploma Eurhodip, che certifica competenze con validità europea e il rilascio di un attestato ad opera della CCIAA, che certifica le competenze come gastro guida, che si aggiungono all’ attestato per la sicurezza e HACCP già previsti nel in questo tipo di corso.
Chi partecipa ad un simile corso ha spesso un percorso lavorativo alle spalle non da poco. Semplicemente intende cambiare e lo fa con un buon substrato culturale e professionale già in dotazione. Se si assomma questo al nuovo che andrà ad acquisire, non c’è da meravigliarsi se, da lì a poco, diventerà protagonista di una nuova avventura, magari da imprenditore.

Ma torniamo alla natura di IAL Emilia Romagna, alle piccole attenzioni che presta ai ragazzi che sono linfa vitale di questo mondo enogastronomico che ci sta tanto a cuore.
Ebbene, dovete sapere che, nei giorni scorsi, dopo avere formalmente presentato bilancio consuntivo e bilancio sociale, ha optato per far conoscere il bilancio sociale agli studenti, coinvolgendoli nel raccontarlo. Due gruppi, delle scuole di Serramazzoni (MO) e Ferrara, hanno messo in scena due rappresentazioni teatrali, l’uno in tema di servizio e l’altro in tema di dono. “Una sorta di educazione finanziaria che, partendo da un bilancio personale, è arrivata al bilancio sociale” chiosano Ciro Donnarumma e Daniele Calzolari, forti degli intenti - molti - che si sono prefissati.

a cura di

Simona Vitali

Parma, la sua terra di origine, e il nonno - sì, il nonno! - Massimino, specialissimo oste, le hanno insegnato che sono i prodotti, senza troppe elaborazioni, a fare buoni i piatti.
Non è mai sazia di scoprire luoghi e storie meritevoli di essere raccontati.
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