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Com’è andata la finale di EmergenteCHEF 2024

18/03/2024

Com’è andata la finale di EmergenteCHEF 2024

Non ha fatto in tempo a chiudersi la finale 2024 di EmergenteCHEF la competizione under 30, quest’anno al suo ventesimo anno di vita,  ideata da Luigi Cremona e Lorenza Vitali e capace di individuare tanti talenti  nel corso degli anni, che già siamo qui a scriverne, con uno slancio che solo una giornata emozionante come quella trascorsa è capace di generare.
Non è la prima volta che prendiamo parte alla giuria di EmergenteCHEF, anche quest’anno ha avuto luogo nella cornice di ALMA, Scuola internazionale di cucina italiana, ma ci sentiamo di affermare che di tutte quelle esperite questa si sia rivelata la migliore edizione.
Vediamo di evidenziarne i motivi.

da sinistra Graziano Pascale, Francesco Maria Brunnori, Andrea Pasca, Greta Anderlni, Daniele Rebosio, Antonio Sarnataro, Michele Spadaro, Mattias Kirklerda sinistra Graziano Pascale, Francesco Maria Brunnori, Andrea Pasca, Greta Anderlni, Daniele Rebosio, Antonio Sarnataro, Michele Spadaro, Mattias Kirkler

Nel corso degli anni è certamente cresciuto il livello dei partecipanti, finalmente siamo scesi dalla luna, per cui ci siamo trovati di fronte a piatti comprensibili e replicabili al ristorante e pure la competizione stessa è stata pensata per lasciare meglio esprimere i ragazzi.  Non più la presentazione di due piatti (solitamente un primo e un secondo) ma la formulazione di un piccolo menù di tre portate (antipasto, primo e secondo) che consentisse di creare un filo logico, una storia, un piccolo viaggio.
Non dimentichiamo che a questi livelli la concettualità gioca il suo ruolo che dev’essere esplicato, però, a chiare lettere. Da qui la richiesta di mettere per iscritto un menù di libera composizione ed espressione, che poteva non limitarsi all’elenco delle sole portate.

Ma torniamo al progressivo innalzamento del livello dei partecipanti nel corso degli anni, vediamo di mettere a fuoco chi sono quelli di quest’anno.
Innanzitutto, per capire la complessità di una simile organizzazione, è utile sapere che sono 8, frutto di due selezioni: Nord  e Centro Sud, e rappresentano 8 regioni: Emilia Romagna, Liguria, Trentino Alto Adige, Piemonte , Abruzzo, Lazio, Campania e Puglia.

da sinistra Stefano Bojocchi, lo chef Antonio Zaccardi e Michele Spataroda sinistra Stefano Bojocchi, lo chef Antonio Zaccardi e Michele Spataro

Li nominiamo uno ad uno, indicando anche la provenienza lavorativa:
- Francesco Maria Brunori di Casadonna Reale a Castel di Sangro (AQ)
- Greta Anderlini di Al Gatto Verde di Casa Maria Luigia, recente novità di Massimo Bottura a Modena
- Daniele Rebosio di Hosteria Ducale a Genova, con esperienze di rilievo accanto ad Alain Ducasse, Ferran Adrià e Davide Oldani
- Mattias Kirkler di Lunaris 1964, ristorante gourmet nell’affascinante valle dorata, la valle Aurina, in Alto Adige (Cadipietra-BZ)
- Andrea Pasca, di Condividere (TO)
- Antonio Sarnataro del Moma (RM)
- Graziano Pascale di Torre del Saracino a Vico Equense (NA)
- Michele Spadaro del Pashà di Conversano (BA)

Già sulla carta è intuibile il livello di tutti quanti loro e come, in simili casi, possano essere davvero pochi punti, in fase di gara, a fare la differenza.
A noi è accaduto così, che si siano rincorsi fra loro, imponendoci di essere attenti a tutti gli aspetti, le possibili sfumature che potevano determinare più o meno peso, finché  non siamo arrivati all’ultimo concorrente in gara, Michele Spadaro che, alla sola presentazione di un menù cartaceo veramente ben fatto (persino illustrato e ricco di spiegazioni!) ha catturato la nostra curiosità.
È bastato l’assaggio del primo piatto in menù, l’antipasto appunto, Presente (Sivoni, mandorle e tartufi) a restituirci la sensazione di un gusto nuovo, che si distaccava nettamente dai precedenti. A quel punto l’attenzione è salita ancora con il primo, Passato (spaghetti al carrubo, capperi e porcini). Con il secondo, Futuro (Branzino alle spezie e “cole rizze”) non abbiamo avuto più dubbi: 80/80 il massimo del punteggio da noi assegnato fino a quel momento.

Al termine di una gara scorrevole e piacevole, che ha portato all’assaggio di 24 piatti, è stato decretato il vincitore: Michele Spadaro capopartira dei primi al Pashà di Conversano.
Il menu di Michele Spadaro, TerritoriIl menu di Michele Spadaro, Territori

Lavorare ogni giorno fianco a fianco di uno chef affermato è certamente un grande privilegio, se ne riceve in un certo senso l’imprinting: c’è anche un po’ della sua forma mentis nel modo di esprimersi di questi ragazzi, che – è il caso di dirlo – già dimostrano però una personalità spiccata.
Simili vittorie sono loro innanzitutto e dei colleghi che li hanno supportati: Michele Spadaro, al momento della proclamazione ha gioito con Stefano Bojocchi che gli ha fatto da spalla nel corso della gara ed è apparso più emozionato di lui (al ristorante si occupa di snack, appetizer e antipasti con lo chef).
Michele e Stefano a loro volta hanno travolto con un abbraccio grandissimo il loro chef che li ha accompagnati fino ad ALMA: la loro guida, il loro maestro, quel fuoricalsse che ancora non abbiamo scoperto a fondo, Antonio Zaccardi, che si muove lieve, come a non far rumore, continua a studiare ed è attento a tutto, a ogni minimo particolare. E questo lo sta insegnando ai suoi ragazzi....
A non fare rumore si può non essere troppo osservati ma arriva un giorno in cui si surclassa tutti e si balza fuori!

a cura di

Simona Vitali

Parma, la sua terra di origine, e il nonno - sì, il nonno! - Massimino, specialissimo oste, le hanno insegnato che sono i prodotti, senza troppe elaborazioni, a fare buoni i piatti.
Non è mai sazia di scoprire luoghi e storie meritevoli di essere raccontati.
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