Già sulla carta è intuibile il livello di tutti quanti loro e come, in simili casi, possano essere davvero pochi punti, in fase di gara, a fare la differenza.
A noi è accaduto così, che si siano rincorsi fra loro, imponendoci di essere attenti a tutti gli aspetti, le possibili sfumature che potevano determinare più o meno peso, finché non siamo arrivati all’ultimo concorrente in gara, Michele Spadaro che, alla sola presentazione di un menù cartaceo veramente ben fatto (persino illustrato e ricco di spiegazioni!) ha catturato la nostra curiosità.
È bastato l’assaggio del primo piatto in menù, l’antipasto appunto, Presente (Sivoni, mandorle e tartufi) a restituirci la sensazione di un gusto nuovo, che si distaccava nettamente dai precedenti. A quel punto l’attenzione è salita ancora con il primo, Passato (spaghetti al carrubo, capperi e porcini). Con il secondo, Futuro (Branzino alle spezie e “cole rizze”) non abbiamo avuto più dubbi: 80/80 il massimo del punteggio da noi assegnato fino a quel momento.
Al termine di una gara scorrevole e piacevole, che ha portato all’assaggio di 24 piatti, è stato decretato il vincitore: Michele Spadaro capopartira dei primi al Pashà di Conversano.