Nata il 5 febbraio 1920 a Montgomery, Gilmore era cresciuta in una famiglia numerosa. Se da piccola visse in una piccola fattoria dove si occupava di maiali, mucche e polli, da adulta iniziò a lavorare come cuoca alla National Lunch Company. Quando il famoso boicottaggio iniziò, Gilmore decise di sostenere attivamente la causa, dando vita al “Club From Nowhere”, un gruppo clandestino di donne afroamericane che cucinavano e vendevano dolci, panini e piatti fritti per raccogliere fondi destinati a finanziare avvocati, sostenere le famiglie colpite da ritorsioni e mantenere in funzione un sistema di car pooling alternativo con oltre 300 automobili. Il nome così misterioso del club serviva a proteggere l'identità delle donne coinvolte, molte delle quali rischiavano di perdere il lavoro se fossero state scoperte, come peraltro era già successo alla stessa Gilmore.
Dopo la fine del boicottaggio, Gilmore decise di aprire una tavola calda nella propria casa. Il locale divenne rapidamente un punto d’incontro informale per attivisti, leader del movimento black e sostenitori, compreso Martin Luther King Jr., che si dice ne decantò in più occasioni il cibo. La cucina di Gilmore era infatti molto apprezzata per la sua genuinità. Tra i piatti più noti c’erano molti classici del Soul food, come il pollo fritto, le cotolette di maiale ripiene, verdure come il cavolo nero stufato, pane di mais, insalata di patate, sweet potato pie e pound cake.