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Il Ballo del Gattopardo

20/08/2023

Il Ballo del Gattopardo

L’occasione, lo scorso 6 agosto, il XVIII premio letterario Giuseppe Tomasi di Lampedusa; la cornice lo splendido palazzo del Gattopardo. Il piatto, un cous cous come simbolo di aggregazione, pace e uguaglianza, offerto agli ospiti illustri, scrittori, critici d'arte, autori che hanno proposto temi culturali di altissimo livello.

Artefice del piatto, servito nel corso della serata, lo chef Francesco Bonomo di Marsala che ha incantato la platea con il suo "Ballo del Gattopardo", un cous cous con sugo di aragosta in onore al celebre romanzo di Tomasi di Lampedusa e in omaggio a Santa Margherita del Belice.
 

 

Francesco BonomiFrancesco Bonomi

Nel corso della serata, momenti di musica, spettacolo, storia e tradizione, elementi fondamentali che hanno fatto da padroni nella celebrazione del Gattopardo. Si é analizzato il testo, discusso sui personaggi, ma anche esaltato la cucina di cui il romanzo ha offerto uno spaccato nella descrizione della cena in occasione del ballo fra Tancredi e la bella Angelica. Un convivio di eccellenze, alta pasticceria e alta cucina, dove i Maestri del gusto, hanno prestato la loro professionalità in onore al Gattopardo, reinterpretando piatti tradizionali descritti nel romanzo, un susseguirsi di spigole in soffici salse, consommé, profumo di cannella, coralline aragoste, prosciutto, tartufo ed estratto di carne e piselli. In una location da sogno hanno deliziato il palato di circa 150 ospiti.

“Per realizzare il mio cous cous, il Ballo del Gattopardo – spiega lo chef Francesco Bonomi – ho tratto ispirazione dalla scena ballo dell'affascinante e sensuale Angelica con il giovane Tancredi che danzano volteggiando in un grande e lussuoso salone aristocratico, inebriati da profumi di agrumi ed essenze, emanando fascino, bellezza, amore e passione. Ho cercato di rievocare quell’istante,  quel periodo con un connubio di sapori, profumi e sensazioni  racchiusi come in una sfera nel cous cous che, per questo, ho chiamato il Ballo del Gattopardo". 

Ripensando alla storia, dove l'autore descrive una lunghissima e stretta tavola, illuminata da 12 candelabri, lo chef ha ideato il suo piatto in forma ovale con decorazioni circolari come il movimento rotatorio e armonioso del ballo di Angelica e Tancredi.
 

Francesco Bonomo, con il suo piatto, ha saputo emozionare gli ospiti, ricreando un’atmosfera che ha riportato tutti, attraverso il piacere del palato, al Palazzo Salina di Donnafugata.

Bonomo ha insaporito il suo cous cous con un brodo di aragosta, ha adagiato a fianco una purea di piselli, l’ha impreziosito con dei petali di spigola marinata, con olio al prosciutto, bottarga di uova di gallina e gelée di Moscato; ne ha esaltato il profumo con una essenza di sua creazione, una dolce, sensuale e inebriante cannella, cercando di rievocare i sapori e l’atmosfera di un grande evento in cui si fondano cultura, storia, musica e gastronomia. 

a cura di

Marina Caccialanza

Milanese, un passato come traduttrice, un presente come giornalista esperta di food&beverage e autrice di libri di gastronomia.
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