La cipolla di Vatolla in campo e a tavola
21 coltivatori, gran parte donne, per circa 6 ettari. Terreni fertili ed argillosi con un’esposizione ottimale, i quali riescono a regalare circa 500 quintali annui. Una cipolla di collina coltivata qui da mille anni ormai, seguendo gli stessi riti e con la stessa manualità e meticolosità che caratterizza l’intera filiera. Si semina in ottobre, si trapianta da dicembre a febbraio, si raccoglie da giugno ad agosto. Viene irrigata, quando serve, con le sorgenti. Nessun prodotto di sintesi permesso, le malerbe al massimo si estirpano a mano, proprio come le cipolle. Dopo la raccolta vengono intrecciate all’alba recitando delle formule, quando le foglie sono ancora umide, poi conservate appese in luoghi areati.
Prodotto consumato essenzialmente fresco, è indicato nella preparazione di insalate, frittate e zuppe. È l’ingrediente protagonista dello susciello di cipolla, ovvero una sorta di zuppa condita con olio extravergine di oliva e Pecorino. In parte viene trasformato in loco realizzando conserve, affinché sia possibile gustare la cipolla di Vatolla tutto l’anno.