Gli interpreti saranno anche i paesaggi, le memorie, l’architettura, le piazze, in pratica tutti quei posti che offrono un momento di riflessione, una bellezza per gli occhi, un’occasione di accoglienza per ogni persona.
Questa è l’Italia che ci piace raccontare, quella che offre una stagionalità estesa, oltre i periodi del turismo di massa, dove rispetto e condivisione diventano le parole più importanti nell’incontro tra abitanti e visitatori.
Nel nostro Paese deve necessariamente delinearsi un approccio al turismo che superi i concetti ormai consunti di destagionalizzazione, di cui si parla dal secolo scorso. Ma per allungare la stagione non basta contare sul clima delle regioni del sud o sul desiderio che ci siano turisti tutto l’anno.
Sono necessarie le infrastrutture, trasporti pubblici efficienti, imprenditori disposti a rischiare se c’è un progetto serio, paesi che non chiudano alle sette di sera, abitanti che abbiano voglia di incontrare altre culture. Tutto questo è possibile, basta crederci!