La regione Emilia Romagna può ora vantare 34 denominazioni Dop e Igp, di cui 12 solo per i prodotti della salumeria: tra le ultime arrivate, la Coppa di Parma Igp rappresenta il fiore all’occhiello di una produzione di qualità strettamente abbinata a un territorio, quello emiliano romagnolo, che vede così riconosciuta la sua ricchezza gastronomica. Il Disciplinare approvato dalla Commissione europea istituisce per la Coppa di Parma IGP un territorio di produzione che comprende le province di Parma, Reggio Emilia, Modena, Mantova, Pavia, oltre a 59 comuni delle province di Cremona, Lodi e Milano.
“Questo riconoscimento rappresenta un indubbio successo per i produttori e per l’intero settore agroalimentare della nostra regione – ha dichiarato l’assessore regionale all’agricoltura, Tiberio Rabboni – la quale ha dimostrato, ancora una volta, la propria capacità di promuovere un sistema fortemente orientato al raggiungimento di elevati livelli qualitativi ed alla tutela del consumatore”.
Un riconoscimento che può aiutare, ha detto Rabboni, tutta la filiera produttiva, in particolar modo la situazione degli allevamenti, “costretti a lavorare, ormai da molti anni, in perdita o con margini ridotti all’osso”. Dopo la Coppa di Parma, si attende ora l’esito della promozione del Salame Felino Igp, da tempo alle prese con osservazioni e opposizioni presentate da alcuni Stati membri.