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Lasciare il segno: l’esemplare lavoro dell’Unione Regionale Cuochi Valle d’Aosta

18/03/2021

Lasciare il segno: l’esemplare lavoro dell’Unione Regionale Cuochi Valle d’Aosta

“È una piccola regione la Val d’Aosta, la più piccola, ma per scoprirla occorre tempo perché ha tantissime peculiarità. E anche pensare che se si conosce una vallata le si conoscono tutte è un errore, ciascuna è diversa dall’altra” ci spiega il presidente dell’Unione Regionale Cuochi Valle d’Aosta ( URCVdA), Gianluca Masullo, e già pregustiamo che ci saranno cose interessanti da raccogliere.
La prima, su tutte, è che Masullo insegna presso lÉcole Hoteliere de la Vallée d’Aoste e che all’interno dell’associazione c’è un dipartimento giovani molto attivo anche nel relazionarsi con gli studenti. Ci rallegriamo subito per quell’unire le forze (alberghiero+associazione cuochi) in funzione di un bene più grande, la sorte dei ragazzi appunto. Collaborazione che spesso vediamo sacrificata in nome del troppo orgoglio.
Ma vediamo di entrare nel vivo di questo territorio che L’Unione Regionale Cuochi VdA non solo rappresenta ma è protesa a valorizzare.

Lasciare il segno: l’esemplare lavoro dell’Unione Regionale Cuochi Valle d’Aosta


Presidente, ci dia qualche numero di riferimento per poter mettere a fuoco questa regione sul fronte ristorativo ma anche dell’accoglienza?
“La Valle d’Aosta conta 1239 strutture ricettive e 1041 ristoranti, di cui tre con una stella Michelin.
Precisamente: Le Petit Royal del Grand Hotel Royal &  Golf di Courmayeur, con il nostro associato l’executive chef Paolo Griffa, Le Petit Restaurant dell’Hotel Bellevue di Cogne con lo chef Fabio Iacovone e, da quest’anno, il ristorante Vecchio Ristoro di Aosta con lo chef Filippo Oggioni. L’unica scuola alberghieradella regione è l’Ecole Hoteliere de la Vallée chef Filippo Oggioni d’Aoste che ha sede a Châtillon ed è sotto la giurisdizione della Fondazione per la Formazione Turistica , ente di totale proprietà regionale”.
Ora presentiamo l’Unione regionale cuochi della Valle d’Aosta
“L’Unione Regionale Cuochi Valle d’Aosta (URCVdA), si è costituita più di trenta anni fa a Châtillon, dove ancora oggi ha la sua sede. Considerando le dimensioni della regione, l’URCVdA non ha mai avuto in seno associazioni provinciali fino al 2019, quando è stata creata anche Associazione Cuochi Aosta, giusto per allinearsi allo statuto nazionale FIC, a cui aderisce. Sono presidente di questa associazione dal 2013. In questi anni abbiamo cambiato veste grafica, assunto nuove forme di comunicazione ma soprattutto cercato di alimentare quello spirito di coinvolgimento che deve alimentare un’associazione. Io mi sento forte di una squadra omogenea che viaggia compatta e a passo spedito e ho nel segretario, Piero Billia, un punto di riferimento importantissimo per gli associati (dal 2013 ad oggi sono passati da 87 a 250) e in  Franco Rotella un grande supporto per gli eventi, che di anno in anno aumentano di volume e potenzialità”.

Il presidente Gianluca MasulloIl presidente Gianluca Masullo

Si potrebbe pensare che un presidente non possa che parlare così del proprio gruppo, invece abbiamo delle prove che avvalorano quanto ha dichiarato. Presidente ci racconta cos’è accaduto lo scorso anno e nei tre precedenti?
“È accaduto che per quattro anni consecutivi siamo saliti sul podio delle associazioni virtuose, che la FIC premia ogni anno per essersi distinte egregiamente nel mettere in campo una molteplicità di iniziative.
Nel 2020 addirittura abbiamo portato a casa primo posto nella Coppa delle Associazioni come associazione provinciale  e il secondo posto nel Trofeo delle Regioni come URCVdA”.
Parliamo della vostra relazione con il territorio
“Il nostro intento è di siglare quanti più protocolli d’intesa possibili con istituzioni e enti, come è accaduto  con l’Assessorato all’Agricoltura della Regione Autonoma Val d’Aosta con cui, fra le altre cose, stiamo realizzando “Chef au marchè - Non solo Show cooking”, una rassegna estiva che fa tappa nelle diverse vallate, quest’anno solo tre per le limitazioni del periodo, con il coinvolgimento completo - ad ogni tappa- di una brigata di albergo, fra cui quella dello chef Paolo Griffa, nella preparazione di finger food, poi offerti in degustazione con abbinamento di vini locali. Con l’Assessorato alle Finanze, Attività Produttive  e Artigianato, siamo stati coinvolti nella Fiera di S.Orso, fiera millenaria di artigianato e enogastronomia, che si svolge ad Aosta il 30 e 31 gennaio e richiama oltre 100.000 persone. Lo scorso anno abbiamo organizzato tre competizioni per tre giorni (Chef artistique- concorso artistico-, Miglior allievo e Mistery box). Quest’anno invece - sempre per il periodo particolare - quattro cooking show in streaming, tesi a valorizzare quattro prodotti DOP. In uno di questi collegamenti abbiamo coinvolto, con il nostro responsabile giovani Danilo Salerno, anche due studenti di quarta dell’alberghiero, che hanno realizzato un dolce con il lardo d’Arnaud DOP. Abbiamo poi una collaborazione con alcuni comuni della regioneoltre a quella pluriennale con il comune che ci ospita, Châtillon, che fra l’altro fa parte delle 42 città del miele d’Italia e organizza, nell’ultima domenica di ottobre, La sagra del miele. All’interno di questa manifestazione ha luogo Chateau miel, un evento di spessore che vuole abbinare cultura e gastronomia, in cui non manca il nostro contributo”.

Lasciare il segno: l’esemplare lavoro dell’Unione Regionale Cuochi Valle d’Aosta

Presidente, che tipo di rapporto avete instaurato con l’École Hoteliere de la Vallée d’Aoste?
“Con le nuove normative ministeriali, gli istituti alberghieri sono stati fortemente penalizzati, in quanto sono state notevolmente diminuite le ore di pratica professionale. È proprio da questo ragionamento che è partita la nostra progettazione mirata a supportare il lavoro della scuola. Attraverso le nostre consulenze gratuite, l’ideazione di concorsi e iniziative volte alla crescita degli studenti, siamo riusciti nel corso degli anni a stimolare maggiormente i ragazzi e nel contempo ad ottenere la fiducia della scuola e delle istituzioni ad essa annesse. Tra le iniziative più importanti che abbiamo attivato per i ragazzi, possiamo ricordare:
- Il concorso “Il Team Vincente”, in cui viene assegnata una borsa di studio di € 1500,00 a quattro studenti del quinto anno, vincitori di una competizione che fa del gruppo squadra l’arma vincente. Ma l’aspetto interessante è che questi stessi studenti contribuiscono ad alimentare la borsa di studio dell’anno successivo collaborando, insieme agli chef dell’associazione, alla realizzazione di una cena/evento  denominata “In sinergia per la crescita professionale”, in cui l’Accademia italiana della cucina partecipa e coinvolge altri ospiti paganti. Un meccanismo intelligente, doppiamente formativo per i ragazzi, che va ben oltre l’ottica del semplice concorso. Un’altra iniziativa dedicata è “Inventa il dolce di Châtillon”, nato inizialmente come progetto, ma che nel corso degli anni è diventato un concorso stimolante per gli studenti del quarto anno. L’obiettivo, infatti, è quello di proporre un dolce in cui ci sia la presenza del miele. Il dolce vincitore viene presentato e fatto degustare a le Chateau miel e contribuisce ad alimentare lo storico dei dolci vincitori legati a Chatillon, che non dispone di un dolce tipico ma ne sta collezionando tanti, di anno in anno, a tema miele”.

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In quale direzione state incanalando le vostre energie?
“Il nostro compito deve essere quello saper instillare entusiasmo attraverso iniziative che diano speranza. Questo sempre ma adesso che è un momento difficile, in cui il comparto è in sofferenza, ancora di più. È nostra intenzione creare una sorta di accademia della cucina, un polo di formazione post diploma per i ragazzi ma anche per i professionisti.  Grazie all’intuizione del nostro segretario Piero Billia, proprio in questo periodo, abbiamo attivato un particolare progetto “cerco/offro lavoro”, protetto da un regolamento e da una privacy, per favorire in modo serio l’incontro di domanda e offerta sul nostro territorio”.
Ce lo siamo fatti raccontare, questo progetto, e a breve gli dedicheremo l’approfondimento che merita.
I fatti qui parlano e dicono di un’intraprendenza che scuote certe realtà più grandi, sì, ma a confronto elefantiache. L’associazione Cuochi della più piccola regione d’Italia non la si esaurisce in poche battute, così come il paesaggio, la storia e l’enogastronomia di questa sorprendente terra. Il presidente ci aveva preavvisato!

Simona Vitali

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