Cosa ci fai dietro al cartello Azienda Agricola Le tre sorelle?
“Faccio il fattore dell’azienda delle mie figlie. È un’esperienza completamente nuova per me che il vino l’ho sempre e solo bevuto, ma proprio questa nuova avventura mi ha fatto cambiare anche il mio modo di bere. Ora in un vino cerco altre cose, oltre al piacere di berlo: voglio conoscerne tutto, i sentori, la provenienza, le uve soprattutto. Cerco le uve che lo compongono, cosa è stato fatto a quelle uve, come sono state trattate”.
Cercare le uve vuol dire avere un rapporto diverso anche con la terra?
“Della terra bisogno occuparsene e preoccuparsene. Deve diventare ed essere un luogo di rinnovato ritrovo anche per le intelligenze. Per questo ho deciso di fare il vino, un divertimento ma anche una fatica che, però, mi consente di difendere e valorizzare ciò che mi sta attorno. Vedi questo vino? Si chiama Greppo di Sotto, sai perché? Perché il contadino che gestiva quel terreno lo definiva ‘di sotto’, e quel ‘di sotto’ era proprio a ridosso del mio ristorante. Lo vedevo e mi piaceva ogni giorno di più, finché non ho più resistito e ho cominciato ad acquisirlo. O meglio le mie tre figlie, che non vogliono saperne di ristorazione, hanno deciso di fondare un’azienda agricola. Regalo più bello non potevano farmi”.
Con questa nuova avventura smetterai di fare il cuoco?
“Ho fatto diversi tentativi, ho chiuso per tre anni mentre avevo la stella Michelin, ad esempio, ma non ci riesco. È una maledizione questo mestiere, ma è altrettanto un piacere assoluto. Però fare il vino mi piace. Molto”