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Maurizio Camilletti, l’uomo delle teglie di Montetiffi

16/04/2013

Maurizio Camilletti, l’uomo delle teglie di Montetiffi
A volte una storia comincia molto prima di quando ci accorgiamo di farne parte. Maurizio Camilletti, impiegato romagnolo da vent’anni, pensava che la sua, di storia, fosse iniziata il giorno in cui lesse, per caso, su un calendario qualunque appeso a casa, di Pierino Piscaglia, tegliaio da una vita a Montetiffi, borgo in provincia di Forlì-Cesena.
Lo volle conoscere, attirato chissà mai perché da quella professione così lontana dalla sua quotidianità, e Pierino decise di insegnargli il mestiere. Poi, la sorpresa: la moglie di Maurizio, Rosella Reali, si scopre essere discendente di generazioni di famiglie di tegliai.

Sono passati quindici anni: oggi Maurizio Camilletti ha fatto di questa professione “non un lavoro ma un mestiere”, come ama sottolineare. Le teglie di Montetiffi sono oggetti unici, simboli di tradizione e storia gastronomica: realizzate con argilla e calcite raccolte d’estate e messe a seccare, sono prodotte esclusivamente a mano e si utilizzano per cuocere la piadina ma anche per il pane e la pasta per la pizza. “Tolgo le impurità dall’argilla di volta in volta, poi la macino e aggiungo la calcite locale, a sua volta cotta e macinata. – ci spiega Camilletti -  Ne esce una miscela, a cui si incorpora acqua, che impasto a mano con un tornio a pedale per ottenere dischi irregolari, pezzi unici che lascio al sole per compattarsi ed essiccarsi, girandoli ogni giorno”.

Le teglie di Montetiffi sono prodotte in tre formati, da 30cm, 33 cm e 36 cm e si possono utilizzare sia in forno a legna che sul fornello  gas. Dei 2000 circa pezzi annui realizzati, la maggior parte è venduta in botteghe e gastronomie, oltre ad essere le teglie ufficiali usate a Casa Artusi di Forlimpopoli.

Per informazioni e prenotazioni potete scrivere a: letegliedimontetiffi.it

Alessandra Locatelli
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