Il panel dell’indagine sugli italiani e il Natale commissionata da Fipe riguarda 800 casi rappresentativi della popolazione italiana maggiorenne per area geografica e dimensioni del Comune di residenza, sesso ed età e mostra un dato incontrovertibile:
GLI ITALIANI SONO ABITUDINARI. Circa otto intervistati su dieci (83,5%) trascorreranno le festività natalizie “come lo scorso anno” che, nell’88,5% coincide con il “restare a casa” inverando il detto popolare “Natale con i tuoi”.
Del 10,5% che “andrà via” (dei quali, si badi bene, 9,5% qualche giorno, 1% tutto il periodo), hanno un’età mediamente compresa tra i 18 e i 35 anni e sono residenti al Nord.
«C’era da aspettarsi che il clima di austerità – commenta Lino Stoppani, presidente Fipe-Confcommercio – spingesse gli italiani a trascorrere il Natale a casa: una festa che già di per sé richiama ai valori dell’atmosfera d’intimità e di familiarità».
Del 10,5% che si concederà la vacanza durante le feste, solo il 2,5% sceglierà la notte della Natività per viaggiare, mentre il 6% sceglierà la notte di Capodanno. Coloro che si concederanno la vacanza per un periodo non inferiore ai cinque giorni, nell’85% dei casi resteranno in Italia e solo nel 13,5% andranno all’estero.
A CASA. Giornata simbolo del Natale è considerata il 25 per l’84,5% degli italiani (90% al Nord), mentre la scelta di concentrarsi sul cenone della Vigilia è invece prediletta dal 49,5% degli italiani (68,5% al Sud e 57% nelle Isole).
Lo trascorrerà in famiglia l’88,5%, il 41,5% “con parenti” e un 6% “con amici e l’ambiente principe per festeggiare il Natale sarà sempre quello domestico: il 71% “a casa propria” (lievemente superiore rispetto al 68% del 2010), e circa un terzo, il 31,5% si recherà anche a “casa di parenti o amici”.
FUORI CASA. Solo il 2,5% (con un -0,5% rispetto al Natale del 2010) sceglierà un ristorante, preferibilmente per il pranzo (2,5%), piuttosto che per il cenone (1,5%).
Si sceglierà di festeggiare il Natale in un locale soprattutto perché “si è in tanti” (29%) e perché “è troppo impegnativo preparare” (29%).
Ad attrarre il 76,5% dei consumatori fuori casa sono le soluzioni con “Menù tutto incluso”, che da un lato testimoniano la tendenza a prenotare nel locale di fiducia, dall’altro la necessità di sicurezza della spesa, che è valutata “giusta” se è intorno ai 50 Euro.
UN CAPODANNO MISURATO. Trascorrerà a casa anche il Capodanno circa il 69% degli italiani, con un lieve calo rispetto al 2010, dei quali l’1,5% andrà nel locale a ridosso della mezzanotte per il brindisi.
Di coloro che hanno scelto il ristorante, il 54% opterà per una soluzione economica (cioè la fascia fra 18 e 24 anni), mentre il 33% opterà per quella equa senza rinunce, né esagerazioni (fascia fra 25 e 34 anni).
Ad ogni modo, il prezzo “all inclusive” ritenuto giusto per il cenone di San Silvestro è mediamente di circa 60 euro.
IL BRINDISI. L’ultima nota, del tutto intonata alle aspettative, riguarda il brindisi di fine anno. L’83,5% degli intervistati pensa di brindare rigorosamente con lo “Spumante”, mentre solo un 3% preferisce lo Champagne. Il sentimento col quale degli italiani brinderanno al nuovo anno vede prevalere, anche se di poco, l’ottimismo: il 51% con “speranza e fiducia” guarda soprattutto l’universo femminile e il 47% con “preoccupazione” soprattutto i maschi e gli intervistati di età compresa tra i 45 e i 64 anni.
Curioso notare come i pensionati, nonostante tutto, brinderanno con “speranza e fiducia” nel 55% dei casi.
Forse un monito di saggezza, o forse brindano al fatto che loro, in fin dei conti, una pensione ce l’hanno.