Paolo Carrà, presidente Ente Nazionale Risi, ha spiegato, in occasione della
firma del protocollo svoltasi presso l’hub internazionale Identità Golose Milano,
grazie all’interessamento e incoraggiamento di Cristina Guidobono Cavalchini, titolare dell’azienda agricola Riso Buono, l’importanza della clausola
di salvaguardia: “L’Italia è il primo produttore di riso dell’Unione Europea grazie
anche alla continua attività di ricerca e innovazione che i nostri produttori e
l’Ente Risi portano avanti con costanza e determinazione. La qualità del riso
italiano è superiore e rappresenta un patrimonio inestimabile sotto il profilo
agricolo, grazie alle pratiche di precision
farming adottate dai nostri produttori, e culturale in quanto l’unico in
grado di tramandare la tipicità delle ricette della tradizione italiana. Immerso
in un sistema di mercato globale rischiava di perdere le sue potenzialità
privandone i produttori italiani”. La clausola di salvaguardia non è, infatti,
una barriera alle importazioni, comunque necessarie e auspicabili, ma è un
limite alle speculazioni; consentirà di esplicitare chiaramente e in modo
veritiero la classificazione e l’origine del prodotto; proporrà
un’etichettatura chiara e veritiera.