Non è una rosticceria, non è un ristorante, non è una paninoteca. Rostì ha più anime, tutte vivaci, come quelle del suo giovanissimo titolare e della sua squadra.
Matteo Del Cuoco, classe 1999, gli ha dato vita nel giugno del 2020 nel difficile periodo pandemico. Prima un locale da asporto, poi man mano qualcosa di più, tanto da rendere difficile costringere questo progetto in una sola definizione.
Al centro vi sono senz’altro i grandi fritti della tradizione napoletana, ma il menù spazia e offre uno spaccato di ciò che i millennials amano mangiare. Un’offerta gastronomica tradizionale in un ambiente moderno e dai colori allegri, l’opportunità di consumare in assoluta informalità, sedendosi all’interno del locale dopo aver ordinato al bancone.
Niente servizio diretto, si ordina e si attende il proprio turno per portarsi in tavola quanto scelto. Una formula che, in realtà, piace a tutti, in questo incrocio tra lo spirito della gastronomia e la qualità di un ristorante.