La sostenibilità ambientale, l’apertura alla città, la voglia di cambiare dopo vent’anni dalla prima edizione: sono questi i principali motivi che hanno indotto Slow Food a dilagare nei molteplici spazi urbani di Torino con questa edizione di Terra Madre Salone del Gusto, in programma dal 22 al 26 settembre.
“Tre università, 40 aziende, 67 azioni messe in atto, 1200 persone direttamente coinvolte e 100.000 possibili fruitori: questi alcuni numeri del progetto Systemic Event Design (SEeD), che ha portato alla riduzione dell’impatto ambientale di Terra Madre Salone del Gusto del 75% nelle due precedenti edizioni. Quest’anno gli obiettivi sono ancora più ambiziosi e prendono quattro vie: sostenibilità ambientale, fisica e culturale, innovazione sociale e impatto economico sul territorio”. Così Franco Fassio, docente di Systemic Food Design all’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo e responsabile del SEeD, presenta la rivoluzione sostenibile di Terra Madre Salone del Gusto che intende arrivare al 70% della raccolta differenziata durante l’evento, grazie alla collaborazione di Amiat, società del Gruppo Iren, Official Partner.
“Terra Madre Salone del Gusto sarà una grande occasione per far passare un concetto di cui dobbiamo essere ben coscienti: la qualità del cibo è un diritto di tutti.- spiega il presidente di Slow Food Carlo Petrini - Voler bene alla terra, il tema della prossima edizione dell’evento, richiama l’esigenza di assumere ognuno in prima persona, nella quotidianità, il compito di prendersi cura della nostra casa comune. Ciascuno di noi può farlo scegliendo il proprio cibo, assumendo consapevolezza di quanto l’alimentazione incida sulla qualità della vita, sull’ambiente, sulla società. Abbiamo tutti diritto a un cibo buono, pulito e giusto, ma abbiamo anche il dovere di adoperarci per esercitare questo diritto”.