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Buone pratiche di orientamento scolastico

03/03/2023

Buone pratiche di orientamento scolastico

Riprendiamo il filo in materia di orientamento scolastico.
Dopo aver passato in rassegna una sorta di quadro delle responsabilità, evidenziando – una volta tanto – chi, più o meno consapevolmente, svolge il ruolo di detrattore della scuola alberghiera,
ora invece iniziamo a raccontarvi di chi con il proprio ingegno, la propria buona volontà, il proprio tempo extra si sta dedicando a migliorare le azioni di orientamento scolastico, nelle sue diverse fasi, nobilitando così la propria scuola a caso virtuoso, con il conforto di numeri e risultati, naturalmente.
L’operazione che andiamo a fare è quella di estrarre in modo mirato, da un campione non casuale ma significativo di buone scuole, particolari azioni che potremmo definire interessanti ma soprattutto efficaci, e pure emulabili. Perché ci sono casi in cui copiare, o meglio lasciarsi contaminare, non è altro che positivo.

I primi risultati delle iscrizioni per l’anno scolastico 2023/2024
Innanzitutto però , diamo uno sguardo ai primi dati, forniti dal Ministero dell’istruzione e del merito, circa le iscrizioni per l’anno scolastico 2023/2024 e troviamo ancora in testa i licei, con i loro diversi indirizzi, scelti dal 57,1% dei neoiscritti (contro il 56,6 % dello scorso anno) e in aumento la scelta degli istituti tecnici, che salgono al 30,9% rispetto al 30,7% dell’a.s. 2022/2023. L’iscrizione ai professionali passa dal 12,7% di un anno fa al 12,1%, con una scelta dell’indirizzo “Enogastronomia e ospitalità alberghiera” che si attesta intorno al 4%.

Roberto Franca, dirigente dellRoberto Franca, dirigente dell'Ipssar Santa Marta

La migrazione da altre scuole: il protocollo di accoglienza
Ma, come si suol dire, “i giochi” non sono ancora chiusi perché di fatto ai ragazzi è concesso un ripensamento: entro il 30 novembre possono decidere di cambiare scelta.
In quella fase si assisterà alla migrazione da una scuola all’altra, fenomeno che non va sottovalutato, nel senso che si pone esso stesso come indicatore di un orientamento non ben riuscito. Parlando con il dirigente dell’istituto alberghiero Santa Marta di Pesaro, Roberto Franca, è emerso ad esempio che solo nell’anno in corso sono stati 58 i ragazzi provenienti da altre scuole - perlopiù dal liceo - che hanno chiesto di essere ammessi all’alberghiero. Per loro al Santa Marta è stato predisposto una sorta di protocollo di accoglienza (riorientamento), così lo hanno chiamato, valido per il biennio, che prevede l’accesso senza esami integrativi (come dice la legge), con inoltre la sospensione del voto nel primo quadrimestre e attività di riallineamento dei programmi. Una volta si chiamava passerella poi l’hanno abolita. 

Buone pratiche di orientamento scolastico

Orientamento in ingresso: gli open year
Giusto questo fatto della migrazione da altre scuole che si perpetra ormai da anni, ha fatto maturare al dirigente dell’alberghiero di Pesaro e al suo staff il pensiero di provare a intercettarli prima questi ragazzi, mentre stanno frequentando le alle scuole medie (scuole secondarie di primo grado), per aumentare il numero di iscritti.

“Ci siamo detti- ci racconta Roberto Franca - che senza fermarci agli open day potevamo fare gli open year, cioè la scuola aperta tutto l’anno. Non è stato semplice predisporre “l’impianto” nel senso di tararci su questa nuova frequenza: siamo partiti quattro anni fa col progetto, diventando operativi da due anni a questa parte. In sostanza, a maggio dell’anno che precede il nuovo anno scolastico, ci proponiamo direttamente alla scuola media con un’offerta didattica, precisamente una serie di progetti della durata di un anno, i cosiddetti “compiti di realtà” (o UDA, unità di apprendimento). Questi altro non sono che pacchetti pluridisciplinari - e ciò di solito è molto gradito - fra cui ogni classe sceglierà il suo (potrebbe essere la preparazione di un pacchetto turistico, oppure un percorso che riguarda più l’alimentazione magari la tipicità di un paesino dell’entroterra...) che servono per la certificazione delle competenze. I programmi ministeriali infatti non esistono più, ci sono solo traguardi di competenza. Questo vale sia per la scuola media che per quella superiore (scuola secondaria di secondo grado), dove vengono coinvolte la classe seconda dell’una e dell’altra, in una sorta scambio continuo, gemellaggio, fra gli studenti. La cosa interessante è che non proponiamo qualcosa di più ma ci integriamo nel programma di quella classe per quell’anno. In tutto questo il ruolo dei prof è quello di registi: quelli delle medie intanto comprendono pure come la scuola alberghiera sia una scuola del fare, dove si studia in modo diverso, facendo esperienza. Un altro aspetto positivo degli open year è che si rivolgono ad intere classi, non a studenti già selezionati, come ci capitava negli open day, dove magari incontravamo solo cinque studenti”.
La riflessione del dirigente si fa ancora più interessante quando ci confida un suo intento che si collega all’orientamento finale: “Quello che mi manca, e ci sto lavorando su, è coinvolgere in questi compiti di realtà gli operatori di settore magari anche locali (ristoratori, albergatori...). Io gliel’ho detto più volte: inutile che veniate a fare i discorsi all’interno della scuola alberghiera, non servono. I ragazzi sono già lì, il problema è che sono pochi, noi dobbiamo farli entrare all’alberghiero! Voi mi dovete dare una mano con le scuole medie, quindi anche con i genitori... però, per favore non cominciate a lamentarvi. Dovete trasmettere la passione e la bellezza di fare questa professione, se no diventa un effetto boomerang. Ecco, questo diventa un orientamento anche per il dopo”.

Buone pratiche di orientamento scolastico


Massicce campagne pubblicitarie
Sempre in materia di promozione degli istituti alberghieri c’è un aspetto che a nostro avviso non andrebbe trascurato: la comunicazione della reale bellezza del mondo dell’enogastronomia e della ristorazione e della possibilità di entrare a farne parte, iscrivendosi alla scuola alberghiera.
Paolo Aprile, dirigente del Polo Tecnico del Mediterraneo di Santa Cesarea Terme, ci ha messo a conoscenza già da qualche tempo che ci sono intere reti regionali di istituti alberghieri, quindi non singoli istituti, che si stanno muovendo con campagne tv ma non solo, per promuovere l’indirizzo, non il singolo istituto. È il caso della Puglia ma anche della Toscana e del Piemonte. Sarebbe importante che diventassero campagne istituzionali e quindi nazionali e venissero gravitate, fra gli altri canali, anche attraverso quelli televisivi.


Dopo questa carrellata di spunti in materia orientamento in ingresso, ne abbiamo in serbo altri sull’orientamento in itinere che saranno l’oggetto del prossimo articolo. Solo in ultima analisi, quindi in un ulteriore articolo, dedicheremo l’intero spazio a una scuola che, a nostro avviso, in questo momento rappresenta il modello ideale, in quanto ha saputo precorrere - anticipando i tempi - le linee guida che il Ministero dell’istruzione e del merito sta dettando per i prossimi anni.

a cura di

Simona Vitali

Parma, la sua terra di origine, e il nonno - sì, il nonno! - Massimino, specialissimo oste, le hanno insegnato che sono i prodotti, senza troppe elaborazioni, a fare buoni i piatti.
Non è mai sazia di scoprire luoghi e storie meritevoli di essere raccontati.
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